La città di Francoforte ha deciso di annullare il concerto dell’ex Pink Floyd Roger Waters in programma il prossimo 28 maggio, definendolo in un modo che non lascia spazio a interpretazioni: “l’antisemita più conosciuto al mondo”.

Francoforte a cui non poteva sfuggire l’avversione del musicista 79enne, che da anni si scaglia contro lo Stato ebraico, accusandolo di apartheid e nazismo.

Non solo perché Waters è salito spesso alle cronache per aver lanciato, durante i suoi concerti, palloncini a forma di maiale con im Maghen David (Stella di David) impressa sopra.

La cancellazione del concerto di Francoforte è stata appresa con soddisfazione dalla Comunità ebraica cittadini.

Il Consiglio centrale degli ebrei in Germania ha anche affermato che la presa di posizione di Francoforte:

“Dimostra che l’antisemitismo nell’arte e nella cultura non deve essere tollerato”.

Consiglio che si è spinto oltre, invitando a considerare la cancellazione come:

“Un segnale per tutte le altre sedi del tour tedesco di Roger Waters”.

Noi proviamo ad andare “ancora più oltre” estendendo l’invito all’Italia, paese che alla fine di marzo ospiterà “Roger Waters this is not a drill tour”. Sette le date in programma: a Milano il 27, 28, 31 marzo e primo aprile e a Bologna il 21, 28 e 29 Aprile.

Cosa farà il nostro paese? Farà far tappa al musicista antisemita come se niente fosse oppure avrà il coraggio di prendere una posizione netta?

La questione, come sempre in questi casi, va analizzata per bene.

Roger Waters sembra esprimere la sua solidarietà ai palestinesi esclusivamente in chiave antisraeliana.

Roger Waters non è mai sfiorato dal dubbio che le responsabilità che lui attribuisce a Israele, in realtà andrebbero attribuito ai leader palestinesi, che sfruttano il proprio popolo per tornaconti personali, fatti di potere e soldi.