Israele: arrestato il fondatore del BDS per evasione

Nascosti da Barghouti 700.000$ a Ramallah

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Israele: arrestato il fondatore del BDS per evasione

Nascosti da Barghouti 700.000$ a Ramallah

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È stato arrestato e poi rilasciato su cauzione, Omar Barghouti, uno dei fondatori del Movimento BDS, accusato di aver nascosto al fisco israeliano 700.000 dollari guadagnati tra il 2007 e il 2017. Il denaro proviene dalla sua attività di direttore del National Computing Resources, una società con sede a Ramallah, che commercia e affitta bancomat, e l’evasione sarebbe avvenuta grazie alla complicità dell’Autorità Nazionale Palestinese. I soldi, depositati in un conto di Ramallah, comprenderebbero anche i guadagni di alcuni tour mondiali che Barghouti ha effettuato come leader del BDS, così come i diritti d’autore di alcuni suoi scritti.

Omar Barghouti è nato in Qatar, ha la cittadinanza palestinese
e attualmente risiede nella città israeliana di Akko, dove vive con la moglie arabo-israeliana, grazie alla quale ha ottenuto la residenza permanente in Israele. Le autorità israeliane lo hanno rilasciato tramite il pagamento di una cauzione, ma per ora gli hanno proibito di lasciare il Paese. Alcune carte di credito e ricevute trovate nel suo appartamento, pare che attestino la veridicità delle accuse mosse contro l’attivista del movimento antisemita.

Barghouti ha lanciato la campagna di boicottaggio di Israele nel 2005, ma molto spesso il movimento ha preso di mira anche ebrei non israeliani, come nel caso del cantante americano Matisyahu, togliendo così la maschera dell’antisionismo, per mostrare il vero volto antisemita di questi attivisti. Tra le citazioni di Barghouti, vi è quella del 2013 in cui sosteneva che “stiamo assistendo alla rapida scomparsa del sionismo, e nulla può essere fatto per salvarlo”, così come l’anno successivo dava il suo appoggio al terrorismo palestinese (anche qui scoprendo la maschera), con queste parole: “I palestinesi hanno il diritto di fare resistenza con ogni mezzo, compresa la resistenza armata”.

Un’altra dimostrazione, questa, di quanto convenga il business della “causa palestinese” e della delegittimazione di Israele. Tanti soldi e anche a nero.

Fonte: גלובס – Globes

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