L’informazione truccata non fa più scandalo

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Micol AnticoliEditor & Event Manager
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Debunking

L’informazione truccata non fa più scandalo

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I ragazzi nella foto che volevano mascherarsi da poliziotti israeliani, non sarebbero stati degni neanche dello street party che si è tenuto lo scorso giovedì notte sulla via Rothschild di Tel Aviv per la festa di Purim. Eppure questa foto sta facendo il giro del web, saltando da un blog filopalestinese all’altro, come fosse una vera scena immortalata in Israele contro una ragazza palestinese.
Finte attiviste che si spacciano per reporter di guerra, gruppi musicali come i 99Posse che si ergono a paladini della giustizia e a detentori della verità, organizzazioni che cercano fondi e consensi “per la causa palestinese” utilizzano l’immagine palesemente falsa per convincere i naviganti del web che Israele sia un vero Stato di Apartheid.

Polizia di frontiera israeliana. Foto scattata da Progetto Dreyfus lunedì 9 marzo 2015

Polizia di frontiera israeliana. Foto scattata da Progetto Dreyfus lunedì 9 marzo 2015

PERCHÉ LA FOTO È FALSA?
1. Le divise sono poco più che maschere.
Anche un bambino che abbia visto per un attimo un vero poliziotto israeliano, saprebbe coglierne le differenze. Il berretto non è rigido come quello di ordinanza e gli agenti che indossano quel tipo di cappello, completano la divisa con un pantalone blu e una camicia azzurra, di certo non con una maglietta blu scuro. Tralasciamo il fatto che questi attori sembrano avere una ridicola doppia visiera. Altre divise della polizia israeliana possono essere grigie, oppure blu scuro come quelle antisommossa, oppure nere o verdastre, a seconda dell’ambito in cui operano come nel caso delle unità operative Magav, Yamam e Yasam ma sono più simili ad una divisa militare, con tasche sulla parte laterale delle gambe e camicie pesanti con bottoni.

Israel_police_officers (1)

2. Le pistole in dotazione agli agenti della Mishtarà (polizia) sono diverse da quelle nella foto. Ogni divisione ha ovviamente tipi di armi diverse (la municipale non avrà le stesse armi dell’antiterrorismo), ammesso che si riesca a capire quale tipo si poliziotto si volesse imitare durante la messinscena.

polizia monte del tempio

3. La barba incolta e non curata.

A questo punto è da capire
se a pubblicare e diffondere questa immagine fake siano persone che credono nella veridicità della foto, dimostrando quindi una conoscenza della realtà israeliana praticamente nulla e la mancanza totale di verifica delle fonti, oppure se vi sia la consapevolezza di divulgare il falso. Vi è ormai la moda, tra le fonti chiaramente meno autorevoli, di non provare vergogna e di non rettificare le false informazioni neanche se si portano prove concrete che le smontano punto per punto. “Anche se la foto non è reale, ciò non significa che in Israele non ci sia l’Apatheid”, rispondono i divulgatori di menzogne, scordando che le prove di questo presunto Apartheid, dei soprusi contro i palestinesi, della discriminazione degli arabi in Israele, sono supportate da queste stesse bugie. È così che si è costruita negli anni la macchina propagandistica palestinese ed è con questi mezzi che si continua a tenerla in moto.

pagina 99posse

Tutti gli uomini e le donne che riescono ancora a pensare con la propria testa e che ricercano davvero la verità, comunque la pensino sul conflitto israelo-palestinese, dovrebbero riflettere su una importante questione: se davvero Israele fosse il demonio e se davvero i palestinesi fossero soltanto delle vittime, che bisogno ci sarebbe di montare video ad arte, di scattare fotografie di scene irreali o di ritoccare le immagini vere, che necessità si avrebbe di diffondere false informazioni e storie inventate? Non basterebbe raccontare e riportare la realtà?
Forse la realtà è molto diversa da come spesso la si legge. Raggiungerla richiede sforzi maggiori, ma ne vale davvero la pena.

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