Eccidio Fosse Ardeatine, una strage di italiani

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Daniel Clark
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Storia

Eccidio Fosse Ardeatine, una strage di italiani

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Daniel Clark

Roma, marzo 1944: la città è occupata dai nazisti. Da diversi mesi i cittadini della capitale sono costretti a vivere sotto l’oppressione del Terzo Reich. Nell’ottobre precedente la città era stata ferita dal rastrellamento dell’ex ghetto ebraico, che aveva portato alla deportazione di più di mille persone, molte delle quali non fecero più ritorno a casa.

La città e i suoi abitanti ancora non sanno che poco più di due mesi dopo verranno liberati dagli Alleati (4-5 giugno). Sanno solo che vivere a Roma si sta facendo sempre più complicato. L’aria è irrespirabile e la situazione generale è molto difficile.

Le condizioni avverse crescono, così come le tensioni, che sembrano arrivare al culmine il 23 marzo, in quello che la che la storia ricorderà come l’attentato di via Rasella fatto dalla Resistenza romana contro l’occupazione nazista.

Muoiono 33 soldati del reggimento “Bozen” appartenente alla Ordnungspolizei dell’esercito tedesco. Un affronto per chi vuole dominare il mondo e decidere della vita degli uomini. La risposta è tempestiva e mordace e prenderà il nome di Eccidio delle Fosse Ardeatine, che avverrà il giorno successivo.

Roma, 24 marzo 1944: non sappiamo come si sveglia la città, ma sappiamo come andrà a dormire. Con centinaia di morti in più: 335 secondo le stime, numero che negli anni successivi vedrà un triste aumento.

È una strage di italiani voluta dagli invasori, i quali decidono che la vita di un tedesco vale dieci volte quella di un nostro connazionale.

L’“efficienza” teutonica va oltre i numeri stabiliti. Ci sono più vittime designate rispetto a quelle previste.

Civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei e detenuti non fanno differenza per la barbarie nazista.

Civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei o detenuti che vengono trucidati nella rappresaglia nazista, che diventa simbolo della durezza dell’occupazione tedesca di Roma.

Centina di italiani scelti a caso e uccisi solo per arrivare al numero stabilito (e oltre).

Roma, Italia. Oggi. Ci sono italiani che rievocano il Terzo Reich, elogiando chi uccise i propri concittadini.

Centinaia di italiani trucidati perché la loro colpa era semplicemente essere italiani. 

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