29 settembre 1941, 33.771 ebrei uccisi massacro di Babi Yar

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Storia

29 settembre 1941, 33.771 ebrei uccisi massacro di Babi Yar

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È uno dei tre più grandi massacri della Shoah, dopo quello dell’Operazione Erntefest in Polonia, nel 1943, con più di 42.000 vittime e dopo quello di Odessa con più di 50.000 ebrei nel 1941. 

La denominazione storica lo chiamerà il “massacro della gola di Babi Yar“, un fossato vicino Kiev, dove vennero uccisi 33.771 ebrei della capitale. 

L’eccidio avvenne tra 29 e 30 settembre 1941 per volere del governatore militare e generale Kurt Eberhard, del comandante della polizia del Gruppo d’armate Sud, del SS-Obergruppenführer Friedrich Jeckeln, e del comandante delle Einsatzgruppe C, Otto Rasch con l’aiuto dell’SD e di battaglioni delle SS, con l’appoggio della polizia ucraina. 

Le vittime vennero portate sul luogo, obbligate a spogliarsi ed entrare nel fossato dove erano già presenti altri morti. Fossato lungo circa 150 metri, largo 30 e alto 15. 

Facciamo un passo indietro. 

Siamo nel 1941, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Il 22 giugno era iniziata l’Operazione Barbarossa, il nome in codice dell’invasione dell’Unione Sovietica da parte della Germania nazista e di alcune altre potenze dell’Asse

Il 19 settembre 1941 la Germania occupò Kiev, dove erano rimasti circa 60.000 ebrei: gli altri erano fuggiri o si erano arruolati nell’esercito sovietico. 

Nei giorni seguenti una serie di esplosioni uccisero diversi soldati tedeschi. Esplosioni che erano state causate dalle mine lasciate dai sovietici in ritirata. 

I nazisti avevano bisogno di una vendetta. E senza la possibilità di potersi vendicare con i russi, decisero che il bersaglio migliore erano gli ebrei

Donne, bambini, anziani e persone malate, non feceva alcuna differenza. Qualcuno doveva pagare. 

E nella storia quando qualcuno deve pagare, a farlo spesso sono gli ebrei, finiti senza alcuna colpa nel calderone dell’odio e della ferocia nazista, cui la polizia ucraina non si ribellò.  Anzi, aiutò il Terzo Reich a uccidere 33.771 ebrei.

Un numero enorme, di cui abbiamo esatta contezza perché furono proprio i tedeschi a scriverlo nei registri. 

 

 

 

 

 

 

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