Sardegna, candidato sindaco nella bufera per post inneggianti al fascismo

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David Spagnoletto
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Sardegna, candidato sindaco nella bufera per post inneggianti al fascismo

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A Bonorva, comune di 3.500 abitanti in provincia di Sassari, scoppia la polemica attorno al candidato sindaco Antonello Zanza, già primo cittadino del paese dal 2001 al 2006, per alcuni post sul suo profilo Facebook e foto che lo ritraggono mentre fa il saluto romano. Secondo molti il medico 118 inneggerebbe al fascismo e alle SS. Contattato dall’Ansa, il diretto interessato ha replicato: “Stiamo parlando di niente, i miei avversari politici sono preoccupati per le elezioni e si attaccano a episodi goliardici della mia vita privata”. “Chi mi accusa – ha continuato Zanza – non sa che l’apologia si fa in pubblico e che un saluto romano fatto per scherzo, a un matrimonio, è solo un gioco”. Fatto sta che non ha minimamente smentito di essere vicino a posizione estremistiche, ma ne fa una puramente una distinzione fra pubblico e privato.
Zanza ha sottolineato:

Depreco Marzabotto come piazzale Loreto, la strage degli armeni come quella dei palestinesi, la Shoah come le foibe. È forse una notizia il fatto che possegga il fermacarte di Mussolini? Ho anche la maglietta di Putin e Che Guevara, e dunque? Non mi possono attaccare su altri versanti i risultati da amministratore sono noti a tutti.

Il candidato sindaco ha un’idea molti precisa di chi lo accusa: “L’attacco di oggi sul giornale porta la firma dell’ex assessore, che si era resa responsabile di affermazioni indegne e ora pretende di farmi la morale”. Il riferimento è Giovanna Tedde, che in qualità di assessore alla Cultura e Politiche giovanili aveva scritto un violento post anti-islam in risposta a un video di una decapitazione. Zanza poi non ha mancato di dare una stoccata a Israele e agli ebrei: “Penso che la Shoah non autorizzi gli ebrei a compiere scempi come l’eccidio di Sabra e Chatila, mi informo e studio la storia, più di chi mi accusa di essere fascista senza sapere di che parla”.

Ricapitoliamo: Antonello Zanza alle feste fa il saluto romano e ha un fermacarte di Mussolini. Zanza dice di non essere fascista. Le due cose appaiono in contraddizione.

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