Salvò migliaia di ebrei durante la Shoah, la triste storia di Sousa Mendes

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Salvò migliaia di ebrei durante la Shoah, la triste storia di Sousa Mendes

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Salvare migliaia di persone, esser licenziato e morire in povertà. Una conseguenza di eventi che stridono tra loro, perché chi salva delle vite non può esser ricompensato con una sollevazione dal proprio ruolo.

E invece questa è stata la storia di Aristides de Sousa Mendes, diplomatico portoghese in Francia durante la seconda guerra mondiale.

Mendes disobbedì agli ordini dei suoi superiori, incluso il dittatore António Salazar.

Una sua affermazione è rimasta nella storia:

“Se devo disobbedire, preferisco che sia agli ordini degli uomini piuttosto che agli ordini di Dio”.

Iniziò nel 1939, quando disattese le indicazioni del suo governo, rilasciando visti a che fuggiva dalle persecuzioni naziste. Tra coloro che aiutò, ci fu anche il rabbino di Anversa Jacob Kruger, con la cui famiglia timbrò passaporti e assegnò visti, usando tutti i fogli di carta disponibili.

Un anno più tardi, Mendes non cambiò idea. Il governo francese trovò rifugio a Bordeaux, città che diventò meta di molte persone che volevano evitare le deportazioni nei lager nazisti.

Molte persone che chiesero i documenti per andare in Portogallo o negli Usa. Le richieste erano troppe, ma il console Sousa Mendes non indietreggiò, continuando a distribuire visti senza sosta.

Aristides de Sousa Mendes riuscì a salvare migliaia di ebrei, ma non sé stesso. Venne punito per non aver rispettato gli ordini, cadde in disgrazia e morì in povertà nel 1954.

Il suo paese l’ha onorato solo a decenni dalla sua morte con le onorificenze di Ufficiale dell’Ordine della Libertà (15 novembre 1986) e di Gran Croce dell’Ordine del Cristo (23 marzo 1995)

In questi giorni il presidente del parlamento portoghese Eduardo Ferro Rodrigues ha detto:

“Sono rare le persone che nel momento decisivo mettono a rischio la propria e la propria incolumità familiare per il bene più grande. Sousa Mendes era una di quelle persone”.

Una tomba con il suo nome è stata collocata nel Pantheon Nazionale del paese.

Lo Yad Vashem World Holocaust Remembrance Center di Gerusalemme l’ha riconosciuto come Giusto tra le Nazioni.

 

 

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