Shoah, il negazionismo del coordinatore Toscano di Forza Nuova

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Shoah e il negazionismo. Due binari paralleli, che non dovrebbero incontrarsi mai, nemmeno all’infinito. Invece, troppo spesso, diventano il punto di intersezione del sentimento antiebraico e della volontà di minimizzare l’Olocausto.

L’ennesima congiunzione di due termini inconciliabili è stata fatta da Leonardo Cabras, coordinatore Toscano di Forza Nuova, che nella trasmissione La Zanzara su Radio24 ha detto:

“Guardate che ci sono molti ebrei che la pensano in un altro modo. Pensano che c’è un’industria, un business sull’Olocausto e che le camere a gas non sono esistite. Ci sono molti ebrei antisionisti che dicono questo”.

Alle domande se sei milioni di ebrei abbiano mai trovato la morte nei forti crematori e se questi siano mai esistiti, Cabras ha risposto:

“Diciamo che non c’erano nemmeno sei milioni di ebrei in Europa, da dove li hanno tirati fuori? Questi sono dati storici. Io so che in alcuni campi di concentramento c’erano i cinema, la musica di Wagner, c’erano le piscine. I forni non lo so, non ho mai visto un campo di concentramento e non intendo nemmeno farci una gita per poi pulirmi la coscienza”.

Se dobbiamo minimizzare qualche elemento in questi deliri è quello che si riferisce alla presenza di piscine nei lager, dove erano presenti delle vasche che fungevano da riserva d’acqua in caso d’incendio.

Acqua sporca, dove, solo per citare un esempio, il campione di nuoto Alfred Nakache, prigioniero numero 172763, fu costretto a entrare per recuperare alcuni oggetti lanciati di proposito dai soldati tedeschi ad Auschwitz col chiaro intento di umiliare colui che verrà soprannominato il “nuotatore di Auschwitz”.

Auschwitz dove Cabras non andrebbe mai, perché ne mette in discussione l’esistenza:

“Personalmente ho molti dubbi sull’esistenza delle camere a gas. Non ritengo ci fosse la volontà di sterminare il popolo ebraico. In realtà abbiamo avuto campi di concentramento americani, dove ci stavano i giapponesi. E anche in Italia c’erano persone che stavano nelle gabbie sotto il sole, sotto la pioggia, sono state fatte delle cose anche dai cosiddetti vincitori”.

Cabras, che ha anche elogiato Mussolini, parla di campi di concentramento che per sua stessa ammissione non ha mai visto. Che sia il caso di fare una visita?

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