Re Farouk preparava la guerra contro gli Ebrei: un documento del 1947

L'unico obiettivo degli Arabi era cacciare tutti gli Ebrei

Victor Skanderbeg Romano
Victor Skanderbeg Romano
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Storia

Re Farouk preparava la guerra contro gli Ebrei: un documento del 1947

L'unico obiettivo degli Arabi era cacciare tutti gli Ebrei

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In questo articolo troverete la traduzione integrale del telegramma inviato da Somerville Pinkney Tuck, Ambasciatore USA in Egitto, al Direttore del Near Eastern Affairs Bureau (United States Foreign Service), il 3 dicembre 1947.

A pochi giorni dalla Risoluzione ONU relativa alla partizione della Palestina Mandataria – Risoluzione, ricordiamolo, accettata dagli Ebrei e rifiutata dagli Arabi – l’Ambasciatore Tuck ottiene un incontro privato con Re Farouk, durante il quale quest’ultimo esprime chiaramente la sua intenzione di attaccare gli Ebrei e cacciarli dal territorio loro assegnato dall’ONU.

Anche la sicurezza degli Ebrei d’Egitto sembra essere in pericolo. Farouk parla infatti in modo molto ambiguo, sostenendo, da un lato, che difenderà gli Ebrei egiziani, e, dall’altro, che non potrà farlo nel caso di esplosioni di violenza da parte della popolazione araba.

Degno di nota anche l’uso politico delle azioni della Banda Stern, che nel 1944 aveva assassinato Lord Moyne proprio Al Cairo. Due degli autori, Eliahu Hakim e Eliahu Beit, furono impiccati nel 1945 (e i loro corpi restituiti solo nel 1975). Sebbene l’ostilità della Banda Stern sia orientata verso gli inglesi, Re Farouk sostiene di avere le prove (mai prodotte) di azioni contro gli egiziani.

Vi lascio al testo integrale.

Telegramma da parte dell’Ambasciatore USA in Egitto

Cairo, 3 Dicembre 1947

Per Loy Henderson

IMG_8889Sono stato ricevuto da Re Farouk nella giornata di ieri, al fine di presentargli il Rear Admiral Ellery Stone. Appena arrivato a Palazzo, mi hanno informato che il Re aveva intenzione di parlarmi in privato prima di incontrare Stone.

Il Re desiderava informarmi che, in seguito all’approvazione ONU del Piano di Partizione della Palestina Mandataria, l’Egitto, in pieno accordo con gli altri stati Arabi, ha intenzione di resistere alla partizione impugnando le armi. L’Egitto non farà alcuna mossa prima della partenza degli Inglesi, anche perché non ha alcuna intenzione di creare problemi a questi ultimi. Al momento ha due delle sue migliori divisioni a El Arish, sul confine palestinese e, sebbene ora siano inattive, le ha mandate lì per controllare la frontiera e impedire azioni di sabotaggio da parte degli Ebrei Russi. Ha detto che solo cinque giorni fa ne sono stati fermati diversi in territorio Egiziano, e che dai documenti sequestrati si capisce bene quali fossero le loro intenzioni. Re Farouk ha aggiunto che ritiene possibile il verificarsi di episodi di guerriglia fra Ebrei e Arabi di Palestina, ma ha confermato ancora che le sue forze armate non prenderanno parte ad alcuna azione militare prima della partenza degli Inglesi.

Il Re pensa che, nelle prime fasi del conflitto Arabo-Ebraico, gli Arabi potrebbero subire alcune sconfitte, visto che diversi Ebrei hanno combattuto nella Seconda Guerra Mondiale e hanno una grande esperienza in azioni di commando. Ad ogni modo, ha anche espresso la certezza che, nel prosieguo del conflitto, gli Arabi avranno la meglio e riusciranno a cacciare tutti gli Ebrei dalla Palestina. Al momento, il Re dice di non avere un’idea chiara degli step che l’UN intende porre in essere una volta che gli Inglesi avranno lasciato la Palestina, ma se si deciderà di mantenere l’ordine con l’invio di una forza internazionale, allora è possibile che ci saranno anche unità Americane. Di conseguenza, il Re ha detto che esiste la tragica evenienza di combattimenti fra Arabi e Americani.

IMG_8890Il Re sostiene che fra l’Egitto e gli altri stati Arabi ci sia un completo accordo sulle misure da prendere per reagire alla partizione e che, dopo il colloquio avuto con Azzam Pasha (Segretario Generale della Lega Araba), hanno inviato istruzioni agli altri governi Arabi per coordinare le iniziative militari ed economiche in vista del conflitto.

Ha aggiunto che anche Re Ibn Saud gli ha dato la sua parola che seguirà l’Egitto e ha sottolineato che “il vecchio preferirebbe distruggere tutti i pozzi di petrolio piuttosto che rimangiarsi la parola data” (Questa ultima affermazione la giudico un’esagerazione dettata dall’enfasi).

Il Re ha poi aggiunto, riferendosi alla popolazione Ebraica in Egitto, che farà quanto in suo potere per proteggerli e che la sua gente non ha mai avuto problemi con gli Ebrei egiziani che erano brave persone (“good people”). Se però gli Ebrei non egiziani dovessero porre in essere sabotaggio od omicidi politici, l’opinione pubblica potrebbe reagire in modo così violento che, nonostante la protezione della polizia e dell’esercito, gli Egiziani potrebbero risolvere la questione con le loro mani.

Sono quindi intervenuto per esprimere la mia sincera speranza che siano prese tutte le misure di necessarie per proteggere gli Ebrei e le altre minoranze presenti in Egitto, perché eventuali atti di aggressione nei confronti degli Ebrei o di altri sarebbero giudicati in modo severo e potrebbero comportare un deterioramento della posizione dell’Egitto nel contesto internazionale. Il Re ha ammesso che sussiste questa possibilità, specie nel caso in cui la Banda Stern dovesse iniziare ad agire in territorio egiziano, esasperando la popolazione e portandola ad agire fuori controllo.

Analizzando le affermazioni del Re sono giunto alle seguenti conclusioni: 1) Non ci sono dubbi sul fatto che l’Egitto abbia deciso, in modo definitivo, di schierarsi militarmente contro gli Ebrei presenti nella Palestina Mandataria; 2) il Re, probabilmente per mezzo di Azzam Pasha e della Lega Araba, intende, se possibile, dirigere, coordinare e organizzare la resistenza Araba.

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