Rapporto ADL rivela, vignette antisemite proliferano in Medio Oriente

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Rapporto ADL rivela, vignette antisemite proliferano in Medio Oriente

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La recrudescenza dell’antisemitismo dopo l’attacco di Hamas contro i civili del sud di Israele è passata anche per i media in lingua araba, che hanno demonizzato lo Stato ebraico all’indomani del 7 ottobre.

Con l’orrore che faceva il giorno del mondo, il tritacarne mediatico antisemita era già in funzione, perché non ci si poteva permettere di veder rappresentato Israele come vittima, veste che si doveva far indossare esclusivamente alla controparte arabo-palestinese.

L’inasprimento dell’odio antiebraico ha avuto il suo culmine quando Gerusalemme ha deciso di rispondere alla mattanza antisemita del gruppo terroristico arabo-palestinese, entrando nella Striscia di Gaza.

Due tempi diversi scanditi dallo stesso odio e dalle stesse menzogne che sono apparse anche come vignette sui media arabo-palestinesi e in Bahrein, Egitto, Giordania, Kuwait, Libia, Marocco, Oman, Qatar e Arabia Saudita, nonché nei notiziari in lingua araba con sede nel Regno Unito.

A smascherare i vignettisti politici della stampa in lingua è stato un rapporto dell’Anti-Defamation League.

Il rapporto, intitolato “Antisemitismo nelle vignette arabe durante la guerra Israele-Hamas”, descrive dettagliatamente numerosi esempi di luoghi comuni antisemiti che sono stati pubblicati su giornali e siti web mediorientali e in lingua araba dall’inizio della guerra.

Le bugie e gli stereotipi sono finiti nel grande calderone del perfetto antisemita. Dall’antisemitismo cattolico a quello arabo-palestinese, senza dimenticare i Protocolli dei Savi di Sion e la macchina del fango nazista.

Così gli ebrei sono stati presentati come bevitori del sangue delle proprie vittime, come manipolatori della finanza, dei media e degli Stati Uniti. Non poteva mancare quell’ignominia che vuole Israele paragonato alla Germania nazista, il suo primo ministro al Führer.

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Quest’ultima è un cavallo di battaglia antisemita utilizzato per colpire la Shoah, l’attacco più massiccio contro gli ebrei in epoca moderna.

Il ragionamento è semplice, quanto banale, ma sembra attecchire in maniera preoccupante: alla base c’è il tentativo di “pareggiare” le atrocità subite dai nazisti a quelle (non) fatte nei confronti dei palestinesi.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale gli ebrei in Europa sono drasticamente diminuiti, gli arabo-palestinesi, invece, continuano ad aumentare.

Quello palestinese è l’unico genocidio della storia del mondo in cui la popolazione è in continuo aumento. Segno evidente che il genocidio non c’è e non c’è mai stato.

Chi lo vede e lo crede deve togliere gli occhiali dell’antisemitismo per guadare il mondo con maggiore verità e giustizia.

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