Nicola Gratteri, prefazione a un libro antisemita e complottista della pandemia

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Nicola Gratteri, prefazione a un libro antisemita e complottista della pandemia

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Prima di addentrarci nelle polemiche sorte attorno al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, per la sua prefazione di un libro che sminuisce la portata dal Covid-19, dobbiamo fare un piccolo passo indietro.

Non possiamo far passare il termine “negazionista” in relazione al Covid-19. Termine che fino ai primi mesi del 2020 si riferiva a tutti coloro che negavano la Shoah. Non stiamo rivendicando una mera esclusività attorno alle vittime dei campi di sterminio.

Stiamo chiedendo rispetto per una tragedia di uomini perpetrata da altri uomini, che ha portato a milioni di vittime innocenti. E dobbiamo batterci affinché la deriva sociale portata dalla pandemia non sfoci in una deriva narrativa, dove le parole vengono svuotate del loro significato originario.

Una premessa d’obbligo, perché molti organi di informazione hanno usato e usano il termine riferendosi a chi non pensa che la pandemia sia reale, ma la ritiene un prodotto gestito dai potenti della Terra per controllare il mondo.

Come nel libro “Strage di Stato” di Angelo Giorgianni (collega di Gratteri) e Pasquale Bacco (medico con un passato nell’estrema destra), in cui sono elogiate tesi complottiste sulla pandemia costruita a tavolino da Big Pharma, Oms, Bill Gates, Soros e Rockefeller e in cui sono elogiate idee antisemite:

“Vogliamo dire chi comanda nel mondo? Comandano gli ebrei! Sta tutto in mano a loro! Tutte le lobby economiche e le lobby farmaceutiche…”

Ma non solo, perché nel libro di cui si può leggere, per l’appunto, la prefazione del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, è scritto che gli ebrei giocano un ruolo fondamentale della “strategia globale del terrore” e fanno parte del:

“Governo mondiale da parte del Deep state guidato dalle alte vette del Vaticano, dalla famiglia Windsor, Rockefeller e Rotschild”.

Gratteri che si è difeso sostenendo di aver scritto esclusivamente di come la mafia possa trarre vantaggio dalla pandemia che stiamo vivendo da un anno a questa parte.

Ma può un procuratore della Repubblica fare da apripista a una pubblicazione simile?

Una domanda che porta con sé una considerazione. O Nicola Grattieri sposa le idee complottiste degli autori oppure non ha letto il libro, venendo a conoscenza del contenuto solo tardivamente, magari fidandosi del lavoro del collega magistrato.

Solo il tempo ci dirà la risposta. Una risposta che dovrà spiegare perché il titolo – “Strage di Stato”, locuzione utilizzata dagli ambienti della sinistra extraparlamentare in relazione alla strage di Piazza Fontana – non abbia fatto innalzare l’attenzione di un procuratore della Repubblica.

Risposta che non dovrà contenere il termine negazionista, perché le vittime della Shoah vanno rispettate e onorate.

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