Dibattito a Oxford: Dershowitz batte il movimento BDS

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Alan Dershowitz, avvocato, accademico e commentatore politico statunitense di origine ebraica, ha sostenuto e vinto un dibattito intitolato “E’ sbagliato il movimento di boicottaggio contro Israele?” tenutosi alla Oxford Union con 137 voti a suo favore e 101 contrari.

L’evento si è svolto Domenica sera e ha visto Dershowitz confrontarsi con l’attivista per i diritti umani britannico Peter Tatchell, famoso in patria per aver tentato di effettuare un arresto da privato cittadino nei confronti del Presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe nel 2001.

Dershowitz è da sempre un sostenitore della linea dura contro il movimento BDS e durante il dibattito ha più volte affermato che il BDS non porterà di sicuro alla pace. Inoltre l’accademico statunitense ha lamentato il fatto che davanti a sé non aveva un rappresentante ufficiale del Comitato Nazionale del BDS ma l’Università di Oxford si è trincerata dietro un freddo “non è nella nostra politica fare commenti riguardo a come procediamo per gli inviti.”

Pochi giorni prima lo statunitense aveva affermato ai media israeliani di essere consapevole che il successo in questo dibattito non era affatto scontato. “Mi è stato detto chiaramente che non posso vincere il dibattito alla Oxford Union perché lì Israele di solito perde sempre.” Dershowitz però ha saputo tirare fuori gli artigli ed ha portato la discussione sul tema che più gli sta a cuore: invece di difendere il governo israeliano o le politiche che ha condotto negli anni si è concentrato sugli obiettivi di fondo del BDS definendoli “un’alternativa ai negoziati”. Secondo Dershowitz infatti il messaggio che la campagna di boicottaggio vuole diffondere è che non c’è bisogno di trovare un accordo con Israele, la creazione di uno Stato palestinese è raggiungibile attraverso interventi esterni.

Tatchell ha tenuto a precisare di non essere un portavoce ufficiale del movimento e che all’interno dello stesso ci sono più anime, ognuna con la propria visione particolare su come portare avanti la campagna. Secondo l’attivista britannico il boicottaggio sarebbe un’ultima spiaggia per i palestinesi visto che il governo israeliano non sembra minimamente interessato a procedere con il ritiro dei militari dalla West Bank o a smantellare gli insediamenti ebraici. Inoltre Tatchell si è detto convinto che il BDS rappresenti una strada non violenta per far tornare Israele ai confini del 1967 e creare così uno Stato palestinese ed ha paragonato la campagna di boicottaggio alle proteste civili di Gandhi e Martin Luther King. Per quanto riguarda le accuse di antisemitismo nei confronti del BDS Tatchell ha chiarito che né lui né le persone che sostengono il BDS hanno sentimenti di odio contro gli ebrei e che la maggior parte degli attivisti sostiene la soluzione a due Stati.

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