Antisemitismo, calci e sputi a un 12enne ebreo in provincia di Livorno

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Antisemitismo, calci e sputi a un 12enne ebreo in provincia di Livorno

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Episodio sconcertante di antisemitismo a Venturina, nel comune di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, dove domenica 23 gennaio un bambino ebreo di 12 anni è stato insultato e aggredito con calci e sputi da due ragazzine di 15 anni in un parco della cittadina.

A Denunciare l’accaduto è stato il padre della vittima, che ha contattato il Comune, rimasto scioccato dalla vicenda.

La sindaca di Venturina, Alberta Ticciati, ha espresso tutto il proprio sdegno e ha voluto esprimere la propria solidarietà al piccolo e alla sua famiglia:

“Inammissibile. Gravissimo. Sconcertante. Inimmaginabile. Un ragazzino aggredito, picchiato, offeso, umiliato per il suo credo religioso. Apostrofato, deriso e assalito dagli sputi di due quasi adolescenti. Mi dispiace per la crudezza della descrizione, ma niente di paragonabile rispetto a quello che quel ragazzino si porterà dentro per sempre. Quanto accaduto deve interrogare le istituzioni, ma anche le famiglie, ed i cittadini tutti”.

Alle parole di Alberta Ticciati hanno fatto seguito quelle dell’intero Comune:

“Una situazione incredibile, da pelle d’oca, sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia del nostro paese. L’amministrazione comunale non intende sottacere o banalizzare quanto accaduto che è di una gravità inaudita. Abbiamo invitato la famiglia a fare i propri passi. Mi confronterò tra oggi e domani con le forze dell’ordine e la scuola e faremo il possibile perché la cosa non venga archiviata e banalizzata. Il fatto che nel 2022 succeda una cosa tale in una realtà come la nostra è di una gravità massima che va indagata, approfondita, compresa, e fortemente stigmatizzata”.

Quanto successo a Venturina non può esser ricondotto a un mero episodio fra adolescenti, come ha sottolineato il presidente della comunità ebraica di Livorno Vittorio Mosseri:

“L’episodio non può essere catalogato come una ragazzata o una goliardata. Al contrario si tratta di un episodio che racconta l’ignoranza nella quale viviamo, un’ignoranza che è il terreno nel quale cresce il pregiudizio che è l’anticamera del razzismo”.

Il Rabbino Capo di Firenze, Gad Fernando Piperno, intervenuto all’Ansa, ha commentato quanto successo, ponendo l’accento anche sulla ricorrenza del 27 gennaio: 

“L’episodio di Campiglia Marittima è la dimostrazione lampante che la Giornata della memoria non è superflua, anzi è necessaria. Questa è stata una vera aggressione, non una semplice offesa, magari detta a bassa voce. No, è stata un’aggressione dettata da sentimenti forti radicati in due ragazze di solo 15 anni. Sentimenti aggressivi di cui va capita la causa, l’origine. Va fatto un gran lavoro educativo, nella scuola e nella società perché l’antisemitismo si mostra molto radicato, presente in Italia e ci sono frange estremiste che ne fanno una bandiera e lo diffondono. A ciò, a questa subcultura, bisogna rispondere con fermezza e mandando messaggio positivi”.

Un pericoloso segno dei tempi, dove la fede religiosa e la diversità in generale è una caratteristica da offendere.

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