11 settembre, l’Iran ammette complicità con Al Qaeda

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11 settembre, l’Iran ammette complicità con Al Qaeda

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Negli attentati dell’11 settembre 2001 c’è anche la lunga mano dell’Iran. La denuncia non arriva, come si potrebbe pensare, dalla parte Usa o occidentale, ma direttamente da  un assistente per gli affari internazionali della magistratura iraniana.

Il suo nome è Mohamma Javad Larijani che, senza giri di parole, ha ammesso la complicità del governo di Teheran con Al Qaeda, durante un’intervista rilasciata alla tv di stato iraniana il 30 maggio scorso e ripresa da Al-arabiya.

Nel specifico, Larijani ha affermato che l’Iran non effettuava nessun controllo né apponeva alcun timbro sui passaporti dei militanti di Al Qaeda, che provenivano da Arabia Saudita e Afghanistan.

È la prima volta che l’Iran parla apertamente di complicità negli attentati di New York di 17 anni fa. Complicità che ha travalicato i confini nazionali, interessando anche le ambasciate iraniane in Europa, che svolsero un ruolo decisivo nella copertura per gli incontri tra gli operativi del gruppo terroristico guidato da Bin Laden e i funzionari dei servizi segreti sciiti.

Proprio sotto l’ombrello iraniano Ramzi bin al-Shibh, uno dei dirottatori dei voli utilizzati per colpire l’America, e ritenuto coordinatore dell’operazione, incontrò in diverse circostanze Mohamed Atta in alcune città del Vecchio Continente.

Ma c’è di più, perché per aggiornare i capi di al Qaeda e il governo di Teheran sull’andamento dei piani, un ruolo fondamentale è stato giocato anche dagli agenti del Vevak, il servizio segreto persiano dietro indicazioni delle sede diplomatica iraniana a Londra.

Tutte queste informazioni sembrerebbero aver trovato conferma nei documenti appartenuti a Bin Laden, rinvenuti nel covo di Abbottabad in seguito all’uccisione del capo di Al Qaeda.

11 settembre 2011 il mondo cambiò. Le certezze di un paese e di tutto l’Occidente vennero abbattute assieme alle Torri Gemelle. Sul quel cambiamento – in peggio – delle nostre vite c’è anche la lunga mano dell’Iran, paese che continua però ad aver un canale privilegiato con l’Europa.

Cos’è che lega l’Europa ai suoi carnefici?

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