La tecnologia israeliana salva vite alla faccia del terrore

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Diletta Funaro
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attentati israele

L’attuale situazione in Israele spinge le startup legate alla sicurezza a cambiare il proprio business model.

Le tecnologie create da numerose aziende della Startup Nation potrebbero salvare la vita ed aiutare a fronteggiare questa continua ondata di violenza, in corso nelle ultime tre settimane, che ha visto regolari attacchi terroristici ai danni degli israeliani. L’attuale situazione ha senza dubbio avuto un impatto sulle startup israeliane.

Amir Elichai, CEO e fondatore di Reporty Homeland Security, ha detto al Jerusalem Post che l’attuale situazione d’allarme, lo ha spinto a cambiare il modello di business e ad accelerare il lancio del suo prodotto.

Il sistema Reporty cerca di creare una rete globale delle relazioni, fornendo in pochi secondi a chi dirige le operazioni di emergenza tutte le informazioni necessarie per intervenire tempestivamente. Con un semplice click, la piattaforma consente agli utenti di trasmettere video dal vivo e registrazioni audio direttamente dalla scena dell’emergenza. Inoltre, permette di geolocalizzare la scena, permettendo agli operatori di sicurezza di individuare l’esatta posizione.

Questa startup ha già collaborato con il Magen David Adom e sta cercando una futura collaborazione con le forze militari.

Elichai osserva anche che l’ex Primo Ministro della Difesa Ehud Barak, il quale ha investito nella messa in servizio del prodotto, fornisce un contributo prezioso soprattutto per la sua notevole esperienza nel settore della sicurezza.

Spiega Elichai: “Stiamo cambiando il modo in cui le persone interagiscono con le autorità e con il primo intervento in casi di emergenza. In questo modo si può davvero salvare una vita.”

Questa nuova tecnologia elimina la necessità fisica di parlare con le autorità o con il personale medico, facilitando, ad esempio ai turisti in Israele, la comunicazione perché non necessariamente tutti coloro che visitano il Paese hanno familiarità con l’ebraico o conoscono il numero d’emergenza (100).

Mentre Reporty può essere considerata pertinente durante e dopo un attacco terroristico, Elichai osserva che purtroppo non vi è alcuna tecnologia specifica che possa scoraggiare l’attuale ondata di attacchi compiuti dai cosiddetti “lupi solitari”. La soluzione migliore consiste nella creazione di innovazioni che coinvolgano il pubblico per far comprendere che gli attacchi possono “venire da ogni angolo”.

Nel frattempo l’azienda Musketeer ha visto una crescita dal 20 al 30 per cento degli abbonati nelle ultime settimane. L’applicazione consente di entrare in contatto con uno o tutte le cerchie di utenti (lista di contatti predefinita, polizia, servizi d’emergenza locali e tutti i membri di Muskeeter) nel raggio di un chilometro. La tecnologia si connette automaticamente al GPS per trasmettere la posizione e consente anche di allegare video, foto o messaggio audio.

Nathalie Beaudoin, Marketing Manager di Musketeer, commenta: “Non c’è nessuna città israeliana che oggi non abbia Musketeer. Purtroppo questa è la nostra realtà con cui abbiamo a che fare tutti i giorni, non solo la nostra applicazione, ma anche quelle simili, sono davvero importanti.”

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