Ue finanzia terrorismo palestinese sfruttando un cavillo

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Ue finanzia terrorismo palestinese sfruttando un cavillo

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L’UE ha trovato il modo di finanziare il terrorismo palestinese attraverso un cavillo che le permette di aggirare le leggi da essa stessa adottate. 

A renderlo noto è stato proprio il rappresentante UE in Cisgiordania e Gaza, Sven Kuhn von Burgsdorff, che ha indirizzato una lettera ufficiale datata 30 marzo alle ong palestinesi, scrivendo quanto segue:

“Sebbene entità e gruppi inclusi negli elenchi restrittivi dell’UE (in quanto terroristi) non possano beneficiare di attività finanziate dall’UE, è inteso che una singola persona fisica affiliata, simpatizzante o sostenitrice di uno dei gruppi o entità menzionati negli elenchi restrittivi dell’UE non è di per sé esclusa dal beneficiare delle attività finanziate dall’UE”.

In estrema sintesi è un modo che permette a singole persone o organizzazioni di ricevere soldi dall’Unione Europea e girarli a gruppi terroristici, che in quanto tali non posso usufruire direttamente di finanziamenti europei.

La missiva scritta Sven Kuhn von Burgsdorff prosegue:

“L’UE non chiede a nessuna organizzazione della società civile di cambiare la sua posizione politica nei confronti di alcuna fazione palestinese o di discriminare qualsiasi persona fisica in base alla sua appartenenza politica”.

Missiva che non arriva a caso, ma fa seguito alle numerosi proteste fatte dalle organizzazioni non governative palestinesi, i quali volevano che l’Europa cancellasse la clausola, secondo cui i finanziamenti dovessero essere elargiti solo a gruppi che non avevano legami con il terrorismo.

Un esempio su tutti, quello del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP), che secondo queste ong palestinesi è solo un “partito politico”, ma l’Unione Europea invece ritiene essere un gruppo terroristico.

Il rimando a una struttura partitica strizza l’occhio alla divisione che l’Europa ha sempre fatto di Hezbollah, dividendo l’ala politica da quella militare, e che recentemente è stata messa al bando nella sua interezza dalla Germania.

Con la lettera di Sven Kuhn von Burgsdorff è divenuto lampante che terroristi palestinesi possono partecipare legalmente alle attività finanziate dall’UE.

Qualcosa continua a non tornare nel rapporto che lega l’Unione Europa e la galassia palestinese…

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