Germania, Hezbollah e le minacce dell’Iran: cosa c’è dietro

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Daniel Clark
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Germania, Hezbollah e le minacce dell’Iran: cosa c’è dietro

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La decisione della Germania di mettere al bando Hezbollah ha provocato le ire dell’Iran, che ha minacciato il governo di Berlino. È l’estrema sintesi di una questione molto più complessa, che dallo scacchiere mediorientale si intreccia con le politiche dell’Ue e con la sicurezza nazionale di diversi paesi europei.

Per dipanare la matassa dobbiamo porci la domanda: perché l’Iran minaccia la Germania per il divieto a un’organizzazione terroristica del Libano?

Risposta scontata, ma solo per i più attenti: Teheran si serve di Hezbollah come strumento di pressione e influenza in Medio Oriente e in Europa, in quell’ottica di espansione che lo porta a fare lo stesso con Kataib Hezbollah in Iraq, con gli Houti in Yemen e con il sostegno a molte attività di terrorismo internazionale, guerriglia, traffici e criminalità che arrivano in America del Sud.

Che Hezbollah sia un braccio armato della Repubblica islamica è stato confermato da Hassan Nasrallah, attuale segretario generale del gruppo terroristico libanese:  “Hezbollah, le sue entrate, le sue spese, tutto ciò che mangia e beve, le sue armi e i suoi razzi provengono dall’Iran”.

Entrando ancora di più nello specifico, la distinzione fra ala militare e ala politica di Hezbollah da parte di molti paesi dell’Ue è sempre stata contradetta dagli stessi Hezbollah, come nel 2012 quando il vice segretario generale, Naim Qassem, disse: “Non abbiamo un’ala militare e una politica”.

Riassumendo: per sua stessa ammissione non c’è distinzione fra ala politica e ala militare di Hezbollah, che vengono finanziati e utilizzati per la propria politica dall’Iran.

Iran che per attaccare la Germania ha fatto scendere in campo anche il giornale Vatan.Emrooz, che in un articolo ha rivolto un durissimo attacco contro la cancelliera tedesca Angela Merkel ritenuta “peggio di Hitler” e contro l’ambasciatore tedesco a Teheran, Michael Klor-Berchtold, additato come “spia sionista”.

Frasi sprezzanti che aiutano a capire ancora meglio il motivo per cui Teheran abbia minacciato conseguenze alla Germania per la messa al bando di Hezbollah.

Andiamo ancora più a fondo e leggiamo come il divieto è stato commentato dall’ammiraglio Ali Shamkhani, segretario del Supremo consiglio per la sicurezza nazionale iraniano:

“Una nuova sorpresa, i fornitori di armi di distruzione di massa all’ex dittatore iracheno Saddam Hussein sono diventati difensori dei diritti umani e chiamano il movimento di resistenza Hezbollah ‘terrorista’ per paura dei loro amici israeliani uccisori di bambini”.

Tralasciando la bieca propaganda anti-israeliana riguardo ai bambini, cosa c’è dietro le parole dell’esponente politico iraniano?

C’è la consapevolezza della collaborazione tra Israele e alcuni paesi europei, nel caso specifico la Germania, riguardo attività di intelligence e di sicurezza nazionale dei singoli stati.

A rivelarlo è stato un funzionario israeliano:

“La mossa è il risultato di molti mesi di lavoro con tutti gli interlocutori in Germania. Ai responsabili dei servizi si chiede di presentare le prove di un coinvolgimento legale diretto e comprovato che lega l’organizzazione a chiara attività terroristica, ed è quello che abbiamo fatto”.

Il servizio segreto dello Stato ebraico, il Mossad, ha raccolto informazioni dettagliate sulle attività terroristiche di Hezbollah sul suolo tedesco, fra cui la presenza di una serie di depositi nella Germania meridionale appartenenti al gruppo terroristico libanese (centinaia di chilogrammi di nitrato di ammonio, usato per la fabbricazione di esplosivi) e il riciclaggio di denaro sporco con trasferimenti di milioni di euro che nel tempo sono finiti nei conti bancari appartenenti a Hezbollah.

Quindi da una parte abbiamo l’Iran che si serve di Hezbollah per attività terroristiche e di riciclaggio in Europa e dall’altra Israele, che aiuta i singoli paesi europei a difendersi da questa minaccia.

È ancora così difficile capire chi appoggiare e chi no?

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