Vertice Unione Africana, espulsa la rappresentante israeliana Sharon Bar-Li

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Vertice Unione Africana, espulsa la rappresentante israeliana Sharon Bar-Li

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Incidente diplomatico durante la cerimonia di apertura del vertice dell’Unione Africana (UA), ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, dove la rappresentante israeliana Sharon Bar-Li è stata espulsa.

La motivazione ufficiale è stata data da Ebba Kalondo, il portavoce dell’Unione Africana, secondo cui l’invito era stato rivolto ad Aleli Admasu, l’ambasciatore israeliano all’Ua.

Sharon Bar-Li, quindi, non sarebbe stata la personalità accreditata a presenziare all’evento.

Credibile? No, almeno per il ministero degli Esteri israeliano, che ha puntato il dito contro il Sudafrica e l’Algeria per la “grave violazione diplomatica”.

Il portavoce del Ministero, Lior Hayat, ha affermato:

“Israele considera grave l’incidente in cui la vice per l’Africa, ambasciatrice Sharon Bar-Li, è stata rimossa dalla sala dell’Unione Africana nonostante il suo status di osservatore accreditato con badge di accesso. È triste vedere l’Unione Africana presa in ostaggio da un piccolo numero di paesi estremisti come Algeria e Sudafrica, spinti dall’odio e controllati dall’Iran. Esortiamo i paesi africani a opporsi a queste azioni che danneggiano l’organizzazione stessa e l’intero continente”.

Andiamo con ordine.

All’Unione Africana risultano accreditati come osservatori 72 paesi o blocchi regionali tra cui Corea del Nord e Unione Europea.

Israele ha ricevuto lo status di osservatore ufficiale tra le proteste dell’Autorità Palestinese, che in più occasioni chiesto ai leader africani di ritirare l’accreditamento, nel 2021, diciannove anni dopo essere stato estromesso dalle incessanti pressioni dell’allora leader libico Muammar Gheddafi.

2021 che è considerato un anno controverso per la materia, perché l’Ua proprio due anni fa condannò ufficialmente lo Stato ebraico per l’occupazione dei territori contesi. Pochi mesi dopo, però, l’allora presidente di turno, il ciadiano Moussa Faki Mahamat, decise di assegnare il ruolo di osservatore esterno a Israele.

Come risolvere la faccenda?

In linea puramente teorica il 2023 dovrebbe essere l’anno giusto per la votazione ufficiale, peccato che la soluzione paventata sotto Macky Sall nel 2022 sia caduta nel dimenticatoio.

Secondo alcuni fonti, il motivo sarebbe da ricercare in una quantomai probabile spaccatura tra i paesi che dovrebbe decidere lo status di Israele presso l’Unione Africana. 

Decidere di non decidere e rimandare il tutto a data da destinarsi.

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