UE riesce nell’impresa impossibile: mettere d’accordo governo e opposizione in Israele

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UE riesce nell’impresa impossibile: mettere d’accordo governo e opposizione in Israele

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Le nuove linee guida dell’Unione Europea relative all’etichettatura dei prodotti provenienti dagli insediamenti ebraici in West Bank hanno scatenato una reazione di condanna condivisa da tutti i partiti israeliani.

Il leader dell’opposizione Isaac Herzog, durante un colloquio con l’ambasciatore britannico David Quarrey, ha spiegato che la decisione dell’UE è estremamente dannosa in quanto non solo non contribuirà a trovare una soluzione al conflitto ma verrà vista dai terroristi come un premio per le loro azioni. Inoltre a uscirne danneggiati saranno principalmente i lavoratori palestinesi che rischiano di perdere il loro posto nelle fabbriche della West Bank. Secondo Herzog l’etichettatura è nient’altro che un atto violento proposto da estremisti motivati dalla voglia di esasperare gli animi delle parti in conflitto e l’Unione Europea sta cadendo in quella che ha definito una trappola preparata accuratamente.

Anche il governo ha lanciato la sua campagna contro l’ultima decisione dei vertici europei. A guidare la battaglia è il Ministero degli Esteri. Proprio nelle dichiarazioni effettuate dai portavoce del Ministero e dai comunicati pubblicati relativi all’etichettatura dei prodotti, si può notare come le due principali anime della Knesset stiano cercando di unire i loro sforzi in un’azione diplomatica efficiente. Anche il Ministero infatti è convinto che l’azione dell’Unione Europea sarà percepita da Hamas e dalle frange estreme di Fatah come una vittoria conseguita con gli attentati e con il netto rifiuto a trattare con Israele ed ha lamentato, oltre a una pericolosa somiglianza con le stelle gialle che gli ebrei dovevano portare sotto il regime nazista, una poca attenzione nei confronti delle migliaia di palestinesi che subiranno un danno economico non indifferente dai problemi che sicuramente colpiranno le imprese israeliane che li hanno assunti.

Nonostante la protesta bipartisan l’etichettatura dei prodotti israeliani della West Bank sembra sia ormai inevitabile con l’Unione Europea che ha chiarito che questa mossa è indicativa della sua opposizione agli insediamenti ebraici visti come un ostacolo al raggiungimento della pace.

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