Terrorismo islamico in Italia, blitz in diverse città del paese

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Terrorismo islamico in Italia, blitz in diverse città del paese

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Blitz antiterrorismo islamico in diverse città italiane da parte di polizia e carabinieri in un’operazione congiunta, che ha portato all’individuazione di 29 persone, i cui nomi erano già stati segnalati dalla nostra intelligence o già emersi in precedenti investigazioni

Le perquisizioni, disposte dalla Procura Distrettuale di Roma per associazione con finalità di terrorismo internazionale (a Roma, Milano, Torino, Ancona, Bergamo, Bologna, Cesena, Padova, Rovigo, Vercelli, Verona, Rimini, Latina, Arezzo, Foggia, Reggio Calabria, Trapani, Ragusa e Caltanissetta), fanno parte di un’indagine più ampia iniziata un anno fa, atta a prevenire l’utilizzo del dark web a fini terroristici religiosi di matrice islamica.

Secondo le prime informazioni fornite dalle autorità sono stati individuati soggetti, che avevano visionato e scaricato materiale di propaganda dell’Isis nel dark web.

Materiale che comprende video e immagini di propaganda dello Stato Islamico: raccolte della rivista Al Naba e comunicati dell’agenzia di stampa Amaq, rispettivamente apparato ufficiale dell’Isis e organo di diffusione delle principali operazioni di Daesh nel mondo, nonché file multimediali sul Califfato e manuali di tecniche di combattimento e auto-addestramento.

Il terrorismo islamico ha spesso fatto tappa in Italia. Nel marzo 2021, sei persone erano state indagate a Perugia con l’accusa di terrorismo.

Pochi mesi dopo a Salerno era finito in manette Afia Abderrahman uno dei capi militari dello Stato Islamico.

Nel marzo scorso, le attenzioni degli inquirenti si erano concentrate a Bari, città che funge da ponte con i Balcani.

Il pericolo del terrorismo islamico in Italia era stato anche al centro dell’audizione del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho che, al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, in merito alla gestione del fenomeno migratorio nell’area Schengen, aveva parlato nel luglio 2021 dei rischi “d’infiltrazione di elementi terroristici nei flussi migratori e di rientro di foreign fighters” in Italia.

Italia che continua a essere un ponte e punto di appoggio del terrorismo islamico…

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