Strage alla pizzeria Sbarro di Gerusalemme del 2001, vittima muore dopo 22 anni di coma

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Strage alla pizzeria Sbarro di Gerusalemme del 2001, vittima muore dopo 22 anni di coma

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È deceduta Chana Tova Chaya Nachenberg. La donna israeliana in coma vegetativo da quasi 22 anni dopo l’attentato palestinese perpetrato il 9 agosto 2001 alla pizzeria Sbarro di Gerusalemme diventa così la sedicesima vittima del suicida Izz al-Din Shuheil al-Masri e della sua complice Ahlam Aref Ahmad Al-Tamimi, la terrorista con cittadinanza giordana che scelse il luogo con molta per cura.

Un luogo affollato, per uccidere più persone possibile. E così fu, perché in quel tragico giorno d’estate, all’angolo tra King George Street e Jaffa Road, in pieno centro di Gerusalemme, trovarono la morte per mano del terrorismo palestinese 15 persone, tra cui sette minorenni fra i 2 e i 16 anni d’età e una donna incinta. Altri 130 vennero feriti, tra questi l’allora 31enne Chana Nachenberg, che era nel locale assieme alla figlia, rimasta illesa per miracolo.

L’attentato palestinese 9 agosto 2001 alla pizzeria Sbarro di Gerusalemme è rientrato in quelli che fanno parte della cosiddetta seconda intifada, voluta dalle leadership palestinesi poche settimane dopo il loro rifiuto alla proposta pace, avanzata a Camp David nel luglio 2000 dall’allora premier Ehud Barak, col patrocinio dell’allora presidente degli Usa Bill Clinton.

Come spesso accade in questi casi, gli attentatori hanno goduto e godono di protezioni che devo far riflettere.

Ahlam Aref Ahmad Al-Tamimi, arrestata poco tempo dopo l’attentato e condannata a 16 ergastoli, venne rilasciata nel 2011 nell’ambito dello scambio con il caporale israeliano Gilad Shalit, tenuto in ostaggio per cinque anni da Hamas.

Oggi vive in Giordania, dove conduce un talk show su un canale televisivo affiliato al gruppo terroristico palestinese che gestisce la Striscia di Gaza.

Gli Stati Uniti chiedono la sua estradizione da anni, vista la sua presenza nella dei terroristi most wanted (“più ricercati”) dall’FBI, perché nell’attentato di 22 anni fa a Gerusalemme persero la vita anche due persone con cittadinanza americana. Estradizione che la Giordania non vuole concedere per una terrorista, che da mercoledì avrà sulla coscienza anche la morte di Chana Tova Chaya Nachenberg.

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