Il manifesto dell’autore della strage di Buffalo: “Gli ebrei sono il problema”

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Il manifesto dell’autore della strage di Buffalo: “Gli ebrei sono il problema”

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180 pagine di deliri antisemiti e suprematisti bianche, in cui gli ebrei sono descritti come autori del Great Replacement (Grande Sostituzione), complotto atto a sostituire i bianchi americani con non-bianchi.

È il manifesto di Payton Gendron, il responsabile della strage di Buffalo che il 14 maggio scorso ha ucciso dieci persone.

Nel testo si leggono frasi deliranti come queste:

“La popolazione bianca diminuisce. Per mantenere la sua popolazione bisogna arrivare a un tasso di fertilità… che nell’occidente dev’essere di circa 2.06 figli per donna”.

Gli investigatori hanno definito “annoiato” il 18enne, che si è radicalizzato tra il marzo e l’aprile del 2020, nel corso del lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19 e ha abbracciato idee tanto estremo sul forum 4Chan, noto per i collegamenti con il gruppo complottista QAnon.

Payton Gendron, però, non è un nome che esce dal nulla. Anzi, perché le sue inclinazioni era ben conosciute anche ai tempi scuola dove era finito sotto indagini per minacce.

Gli ex compagni di classe hanno raccontato che durante un’esercitazione, in cui era stato loro chiesto di creare un paese e di determinarne la forma di governo, Gendron optò per un regime autocratico “stile Hitler”.

Gli episodi non erano rimasti all’interno della scuola, perché i dirigenti del liceo avevano avvertito la polizia in merito a quel ragazzo, considerato: “problematico che diceva di voler fare una sparatoria alla cerimonia di diploma o successivamente”.

La storia di Payton Gendron è una fotografia dell’antisemitismo che sta imperversando negli ultimi due anni negli Stati Uniti.

Ha le stesse caratteristiche riscontrate negli ultimi due anni, che vede gli ebrei responsabili della pandemia, causata e cavalcata per chissà quale reset mondiale. A questo va aggiunta l’“immancabile” stima verso Adolf Hitler.

Tutto questo sta dando vita al “manuale del perfetto antisemita”, che si abbevera della retorica pre e post Seconda Guerra Mondiale, formando quel mix che attinge ai Protocolli dei Savi di Sion e alla narrativa nazista.

Un manuale che dovrebbe esser stato sconfitto dalla Storia e che invece ci viene ripropinato ogniqualvolta a qualcuno serve un capro espiatorio.  

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