La stella gialla contro i vaccini, l’ignobile paragone con la Shoah

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La stella gialla contro i vaccini, l’ignobile paragone con la Shoah

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Stella gialla e vaccini. L’ignobile paragone sta andando in scena su Facebook, dove circola il simbolo imposto agli ebrei perseguitati dai nazisti con la scritta: bambino non vaccinato. Secondo una corrente degli antivaccinisti, i bambini che non vengono fatti iscrivere a scuola perché non vaccinati sarebbero come gli ebrei discriminati e gasati durante la Seconda Guerra Mondiale.

La differenza è talmente eclatante che facciamo fatica a scriverla. A prescindere da come la si pensi sui vaccini, qualsiasi persona dotata di buon senso e coscienza civile non può permettersi di accostare bambini vivi a bambini morti. Non può permettersi di accostare bambini non vaccinati e bambini marchiati dalla stella gialla, sinonimo di vera discriminazione e condanna a morte.

L’assurda teoria  non si esaurisce con la stella gialla, prosegue. E lo fa nei peggiori dei modi. Caricature del Ministro Lorenzin in uniforme nazista, infatti, vengono postate sempre su Facebook,  come se l’obbligo di vaccinare fosse una pratica nazista.

Anche in questo caso, la differenza è talmente eclatante che facciamo fatica a scriverla. Ma tant’è. Come si può fare un parallelo tra il vaccino obbligatorio e gli esperimenti su esseri umani fatti dai nazisti?

Sulla vicenda è intervenuto Davide Romano, assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Milano:

“Trovo assolutamente di cattivo gusto che la stella gialla, simbolo di discriminazione prima, e morte poi, per 6 milioni di ebrei, venga usata per campagne politiche. Così come i fotomontaggi del ministro Lorenzin con divisa da SS. Usare i morti nelle camere a gas è una pratica ripugnante e offensiva, soprattutto per coloro che non ci sono più e non possono dire nulla. Chiedo l’immediata cessazione di questa campagna che non solo sminuisce e banalizza la Shoah, ma contribuisce a avvelenare l’intera società civile con un linguaggio estremo. Ricordo infatti che chi non cura la parola non ha cura delle persone, avere cura della parola significa avere cura degli altri. Inizino dunque gli antivaccinisti a dimostrare, con l’interruzione di questa campagna, di avere rispetto per gli altri, prima di chiederlo per loro e le loro idee”.

Il presente articolo non ha voluto entrare nel merito della questione dei vaccini, ma solo in questi assurdi paragoni tra la discriminazione dei non vaccinati e gli ebrei mandati a morte dai nazisti.

 

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