Noemi Di Segni è la nuova presidente Ucei

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Noemi Di Segni è il nuovo presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Alla quarta votazione con 25 voti su 48, la capolista della lista Binah ha ottenuto l’incarico di guida dell’ebraismo italiano per i prossimi quattro anni, raccogliendo l’eredità di Renzo Gattegna, rimasto in carica per dieci anni. Nata a Gerusalemme, Noemi Di Segni ha 47 anni ed è stata assessore al Bilancio Ucei nella Giunta precedente.

“Dare voce a tutte le anime dell’ebraismo” è il primo obiettivo della Di Segni, che ha citato la cantante israeliana Sarit Hadad. “Credere con tutto il cuore che andrà bene “yehye tov” e che nonostante tutto noi ce la faremo”.

La neo presidente ha dichiarato:

Mi portano a stare qui con voi oggi e a condividere un percorso, anzi il percorso, che abbiamo tutti intrapreso assieme.  Viviamo la nostra vita quotidiana correndo e curando i nostri affetti personali, ma sappiamo già – dai più piccoli ai più grandi – che la densa nuvola nera è arrivata anche sui cieli dell’Europa. E le sfide che abbiamo da anni imparato ad affrontare, come israeliani, come ebrei e come Comunità, sono divenute sfide anche dei Governi e delle Istituzioni europee. L’Europa, dopo la tragica esperienza della seconda guerra mondiale, aveva finalmente capito la necessità di agire all’unisono per difendere i valori fondamentali di libertà, democrazia, uguaglianza e rispetto dei diritti umani. La cronaca di questi giorni dimostra purtroppo che è entrata in crisi la stessa identità dell’Unione Europea, all’interno della quale, ormai, nessuno può più dirsi al sicuro. Oggi più che mai dobbiamo riaffermare i valori di democrazia e convivenza civile e sviluppare una strategia vincente per difendere le nostre Comunità dalla minaccia terroristica e da un antisemitismo sempre più aggressivo e subdolo. Sicurezza che va “gestita” – informando ma senza generare panico e terrore di vivere le nostre vite. Approntando ulteriori sistemi e misure di prevenzione con attenzione e di raccordo con le Forze dell’Ordine. L’Europa e Israele. Israele e l’Italia. Un rapporto a cui tutti noi teniamo immensamente. Lo Stato di Israele si difende con la sua anima, con le sue istituzioni democratiche con e il suo incredibile esercito ed afferma il suo diritto ad esistere, difendendo l’esistenza fisica e combattendo la distorsione mediatica, i tentativi di boicottaggio e i continui attacchi ed isolamento. Sappiamo quanto la sopravvivenza di Israele rappresenti una garanzia per l’esistenza e aggiungerei oggi, resistenza, dell’Intera compagine europea. Siamo e dobbiamo essere al suo fianco, come sempre. Continueremo a difenderlo, mirando a farlo conoscere nelle sue molteplici realtà, come un luogo.

La Di Segni ha anche fotografato la situazione delle Comunità ebraiche italiane e come ha intenzione di guidare l’Ucei:

Le nostre Comunità risentono faticosamente della crisi economica del Paese e dell’Europa: nuove povertà e nuovi bisogni si affiancano a quelli del passato. E’ necessario che l’Ebraismo intero si mobiliti perché questa situazione d’emergenza venga affrontata e superata. Questo Ente, è governato in base allo Statuto dal suo Consiglio. Sarà governato da questo Consiglio neo eletto, organizzato in diverse Commissioni, che ritengo debbano essere ridotte da dieci a sei, e concretamente amministrato da una Giunta. Ma tutti i nostri progetti e le nostre iniziative prenderanno corpo e concretezza grazie alle persone che ci lavorano. Sono 30 dipendenti e collaboratori che ho avuto l’onore di conoscere e con i quali ho lavorato in questi anni. A tutti i livelli ho riscontrato non solo il senso di responsabilità e impegno, rispetto alla posizione lavorativa ricoperta, ma consapevolezza e rispetto per l’Ente in quanto ente ebraico. Per la missione che siamo chiamati a realizzare, guardando vicino ma anche lontano. A loro va la mia stima, il mio ringraziamento per quanto fatto e per quanto si adopereranno di fare affiancando tutti noi.

 

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