Nuove minacce per il console d’Israele in Italia

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Nuove minacce per il console d’Israele in Italia

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Non si placano le minacce per l’unico console d’Israele in Italia. Questa volta a Luigi De Santis, che risiede a Bari, è stato fatto recapitare un biglietto in forma anonima con una croce e la scritta in inglese “Jewish also here” (“un ebreo anche qui”). La questura è stata informata del grave episodio che si va ad aggiungere agli altri di cui De Santis è già stato vittima. Fra questi, minacce di morte e il danneggiamento della propria automobile.

Ciò che desta preoccupazione è anche il fatto che chi commette questi vili atti conosce la vita del console. Come ha raccontato il diretto interessato un biglietto simile venne trovato nella sua precedente casa e questo significa che il mittente è al corrente del suo recente cambiamento di abitazione.

De Santis ha spiegato all’Ansa:

“Sono diverse le minacce ricevute e in un’occasione fui bersaglio anche di una minaccia di morte esplicita da parte di soggetto di origine tedesca. Al Consolato chiese di me, lo incontrai e mi minacciò dicendo ‘ammazzo te e tutti gli israeliani’; aggiungendo poi che si sarebbe fatto trovare sotto la mia abitazione il giorno dopo. E così fu”.

De Santis è l’unico console onorario d’Israele nel nostro paese, un ruolo che riveste con grande professionalità e passione che lo porta ad avere un’intensa attività. Poche settimane fa, è stato il promotore di un viaggio in Israele, a cui hanno preso parte decine di imprenditori di Confindustria provenienti da tutta Italia, che aveva come obiettivo l’organizzare di incontri istituzionali atti a conoscere il sistema imprenditoriale dello Stato ebraico, studiarne i modelli innovativi e creare opportunità di business.

De Santis ha voluto ringraziare tutti coloro che gli sono stati vicini:

“Grazie per chi con la propria solidarietà ha voluto dimostrarmi la sua vicinanza per le pesanti e continue minacce che ho ricevuto e ricevo da quando sono console onorario di Israele per la Puglia, un ruolo che svolgo non solo nel pieno rispetto delle istituzioni e tradizioni israeliane, con l’intento di avvicinare quanto più possibile Israele alla Puglia, una regione – la nostra – di grande accoglienza. Mi spiace constatare che il clima di antisemitismo covi ancora nell’animo di chi è rimasto fermo al secolo scorso, certo non agevolano le parole chi ideologicamente vede in Israele un nemico da sconfiggere, una popolazione da odiare ed annientare”.

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