Iran, lo scrittore Mehdi Bahman condannato a morte

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L’Iran ha condannato a morte lo scrittore e illustratore Mehdi Bahman con l’accusa di spionaggio in favore di Israele.

A renderlo noto è stata l’emittente Iran International, con sede a Londra, secondo cui l’artista è stato arrestato lo scorso 12 ottobre in seguito a un’intervista rilasciata alla tv israeliana Channel 13.

Intervista datata in aprile e arrivata dopo che lo stesso Bahman aveva contattato una donna israeliana per far tradurre uno dei suoi libri in ebraico e in cui lo scrittore aveva sostenuto la normalizzazione dei rapporti tra Iran e Israele.

Il regime di Teheran, come è noto, considera lo Stato ebraico un paese ostile e lo accusa di alimentare le proteste dopo la morte di Mahsa Amini, 22 anni deceduta dopo esser stata arresta dalla poliziana iraniana per non aver indossato il velo in maniera corretta.

Mehdi Bahman, detenuto nella prigione per dissidenti a Evin, non avrebbe ricevuto tutela legale durante il processo.

L’autore dei racconti “Bone-Burning Cold” è da anni impegnato per il dialogo tra i popoli e per la convivenza religiosa. Due sue copie miniate del Libro dei Salmi e di Ezrà sono conservate nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Un personaggio molto importante, la cui vicenda ha scatenato diverse polemiche e reazioni, tra cui quella del giornalista iraniano Farzad Seifikaran che su Twitter ha scritto:

“Mehdi è una delle persone più onorevoli che abbia mai conosciuto. Spionaggio è l’accusa per sopprimere la sua attività politica”.

Come spesso accade in questi casi, si rischia di perdere il focus. Si sta dando per scontato che le parole pronunciate nel corso di un’intervista possano portare a un arresto senza mandato, alla detenzione e alla condanna a morte.

Quando la comunità internazionale si impegnerà davvero per impedire che accadano cose simili?

L’Iran continua a essere protagonista di episodi estremamente gravi: arresti illegittimi, uccisioni “strane” e condanne a morte.

Senza dimenticare che il presidente iraniano Ebrahim Raisi prosegue a rilasciare dichiarazioni sulla falsità della Shoah e lo stato iraniano è impegnato nel sostegno al terrorismo islamico.

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