Giorno della Memoria a Napoli, Comunità ebraica non aderisce a cerimonia del Comune

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Giorno della Memoria a Napoli, Comunità ebraica non aderisce a cerimonia del Comune

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La Comunità ebraica di Napoli ha deciso di non presenziare alla cerimonia organizzata dal Comune in occasione della giornata della Memoria. È tempo che tra la massima istituzionale ebraica della città e il sindaco De Magistris non corre buon sangue.

A fotografare i rapporti e il comportamento del Comune di Napoli è stata la presidente della Comunità, Lydia Schapirer, che in un’intervista al Denaro ha detto:

“Nel corso degli anni ha fatto molti strappi istituzionali nei confronti della nostra Comunità e degli Ebrei in generale. Ha dato la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen e, quando gli abbiamo chiesto, per ovvia simmetria istituzionale, di attribuire la stessa onorificenza anche ad una alta personalità israeliana, all’epoca noi indicammo Shimon Perez, non ci ha neanche risposto. Nella complessa vicenda medio-orientale ha sempre mostrato una pregiudiziale e asimmetrica visione anti-israeliana”.

Schapirer è tornata sulla nomina ad assessore della Cultura a Elenora De Majo, “esponente dei centri sociali, a tutti nota per le sue ripetute prese di posizione antisioniste e antisemite”.

La stessa De Majo che in passato usò parole tutt’altro che dolci nei confronti di Israele e del suo premier Netanyahu. Parole che all’inizio dell’anno hanno portato la Comunità ebraica locale a disertare anche la cerimonia di inaugurazione per le pietre d’inciampo:

“Diserteremo non solo la cerimonia del 7 gennaio, ma anche tutte quelle che vedranno la presenza della signora Eleonora de Majo. Una persona che, lo ribadiamo, ha espresso giudizi tanto superficiali quanto offensivi per quegli ebrei che, sia a Napoli che in tutta la diaspora e in Israele, sono stati testimoni del più grande progetto di genocidio che mente umana abbia mai concepito”.

Una ferma presa di posizione da parte della Comunità ebraica di Napoli. Perché piangere gli ebrei morti è solo il primo passo, occorre difendere gli ebrei vivi o quanto meno avere posizioni equidistanti e non di parte.

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