“Dalle ceneri alla Storia”, la storia del Rabbino Lau

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Elena LattesBlogger, collabora con diverse testate tra le quali Agenzia Radicale e Ebraismo e Dintorni
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Cultura

“Dalle ceneri alla Storia”, la storia del Rabbino Lau

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Elena LattesBlogger, collabora con diverse testate tra le quali Agenzia Radicale e Ebraismo e Dintorni

Figlio dell’ultimo rabbino della città polacca dalla quale vennero deportati tutti gli ebrei, Meir Lau, nato nel 1937, sopravvisse al campo di sterminio di Buchenwald e riuscì, insieme al fratello più grande, ad emigrare in Israele dove raggiunse lo zio, unico adulto superstite della sua numerosa famiglia.
Qui studiò in alcune delle più importanti yeshivot (scuole rabbiniche), diventando un leader religioso carismatico e rispettato. È stato rabbino capo di Tel Aviv, rabbino capo ashkenazita di Israele ed è attualmente presidente dello Yad Vashem, la fondazione che del museo e del più grande archivio mondiale sulla Shoah. Negli ultimi decenni ha girato il mondo, incontrando più volte papi, imam e capi di Stato.

Recentemente è venuto a Roma per incontrare la Comunità ebraica locale e presentare la traduzione del suo libro autobiografico: “Dalle ceneri alla Storia”.
Nell’affollata sinagoga di Via Balbo ha parlato dell’assimilazione, pericolo ancora più grande, forse, dello stesso antisemitismo, anche se materialmente non uccide e non fa soffrire: i matrimoni con persone di altra religione e/o cultura, infatti, portano i figli ad allontanarsi dall’ebraismo e a settant’anni dalla fine della Shoà, il numero di ebrei oggi nel mondo non riesce a superare quello degli anni antecedenti lo sterminio avvenuto durante seconda guerra mondiale (circa 18 milioni di individui).

Il giorno successivo, invece, davanti ad un folto pubblico di scolaresche, giornalisti e cittadini comuni e alla presenza del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, al Sindaco Ignazio Marino e al Presidente del Senato Pietro Grasso, ha raccontato brevemente la sua storia, dalle ceneri dello sterminio ad una nuova vita nella terra dei Padri.
Una biografia intensa che può infondere speranza a tutti. Nell’introduzione al suo libro egli scrive: “Il mio racconto nasce dai ricordi personali che ho dell’Olocausto, della mia fuga, delle torture inflitte al corpo e all’anima e di come sia cresciuto senza i genitori e una casa. Questo libro racconta anche i miei incontri con persone molto speciali, ebrei e non ebrei, che hanno contribuito al miracolo della salvezza di un intero popolo e mio personale, alla costruzione di una nazione sul suolo della nostra patria e alla transizione dalla Shoah alla rinascita.
Prego affinché nessun figlio al mondo debba mai più intraprendere il percorso tormentato dei miei compagni e mio per ritornare, come in Geremia [31: 16]: I tuoi figli torneranno nei loro confini”.
Un grande uomo che ha da insegnare a chiunque desideri ascoltarlo: “Sediamoci insieme e viviamo insieme. Noi sappiamo sempre come morire insieme. Il tempo è venuto per sapere anche come vivere insieme”

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