Antico Caffè Greco, insulti antisemiti su Facebook

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Antico Caffè Greco, insulti antisemiti su Facebook

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Stanno facendo molto discutere gli insulti antisemiti apparsi sulla pagina Facebook dell’Antico Caffè Greco, situato nel centro storico di Roma.

Insulti antisemiti che hanno cavalcato lo stereotipo della ricchezza di molti e ebrei e l’avversione per lo Stato d’Israele. Fra questi ve ne menzioniamo tre.

  • “Se la gestione del Caffè Greco dovesse passare ai sionisti, allora si dovrà includere anche questo locale nel boicottaggio contro Israele”;
  • “Gli israeliani in genere non muoiono di fame, sono i più ricchi al mondo”;
  • “Gli ebrei di Roma sono israeliani…non italiani”.

Bruno Sed, presidente dell’Ospedale Israelitico di Roma, è intervenuto sulla spiacevole vicenda:

“L’Ospedale Israelitico di Roma sta raccogliendo i contenuti di alcuni post dai chiari toni antisemiti apparsi sulla pagina Facebook dell’Antico Caffè Greco, che saranno oggetto di denuncia per istigazione all’odio razziale. Lunedì i legali completeranno la stesura della denuncia che sarà presentata presso la Procura della Repubblica”.

Anche Carlo Pellegrini, amministratore delegato di Antico Caffè Greco, ha parlato in merito a una questione, fotografia di un antisemitismo sempre più dilagante:

“Ho già dato mandato ai miei avvocati di adire le vie legali per denunciare chi è stato e capire chi si è permesso di commentare sul nostro Facebook usando toni ed espressioni antisemite. Ritengo che commenti del genere, disgustosi, da cui prendiamo con nettezza le distanze anche pubblicamente nuocciano profondamente soprattutto alla giusta causa dell’Antico Caffè Greco. Tirare in ballo questioni dolorose e tristi di una vicenda abominevole che ha riguardato la storia d’Europa su una battaglia di civiltà che riguarda il caro degli affitti è demenziale e di pessimo gusto ragione per cui vogliamo sia fatta al più presto chiarezza. La vicenda dell’affitto milionario dell’Antico Caffè Greco e il tentativo dell’Ospedale Israelitico di sfrattarci nonostante il vincolo del ministero del 1953 non ha nulla a che fare con una questione profonda come l’antisemitismo. Chiunque cerca di sviare l’attenzione dall’eccesso del rincaro degli affitti sbaglia in malafede”.

Il problema è chi si è permesso di commentare non solo semplici utenti, ma i gestori della pagina del caffè che al commento “Se la gestione del Caffè Greco dovesse passare ai sionisti, allora si dovrà includere anche questo locale nel boicottaggio contro Israele” hano risposto: 

“Stia tranquillo, noi siamo proprietari di tutto, mura escluse. E anche fieramente gestori. Non succederà mai”.

La questione è sorta in merito al rinnovo del contratto di affitto e allo sfratto dell’immobile dove è situato il Caffè Greco. Immobile di proprietà dell’Ospedale Israelitico di Roma.

Questi insulti sono la cartina di tornasole di un antisemitismo sempre più presente in Italia, che usa i social come megafono per esternare il proprio odio.

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