Brasile, espulso palestinese coinvolto con Hamas

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Brasile, espulso palestinese coinvolto con Hamas

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Un palestinese e la sua famiglia sono stati espulsi dal Brasile, dopo la ricezione di un’informativa Usa, secondo cui “un agente di Hamas” era in viaggio nel paese sudamericano.

Muslim Abuumar, 37 anni, che proveniva dalla capitale malesiana Kuala Lumpur con moglie incinta, figlio e suocera, è stato bloccato venerdì scorso all’aeroporto di San Paolo e messo in un aereo della Qatar Air ways, con destinazione Doha, rifugio di diversi membri di Hamas.

L’avvocato di Abuumar, Bruno Henrique de Moura, ha provato con un’ingiunzione a fermare il provvedimento, sostenendo che il proprio assisto era volato in Brasile per far visita a suo fratello.

Secondo fonti della polizia locale, però, l’affetto famigliare non era alla base del suo viaggio nel paese, soprattutto in considerazione del gran numero di bagagli di Abuumar e dei suoi congiunti.

E allora qual è(ra) la motivazione del viaggio del 37enne palestinese?

Sempre secondo le stesse fonti, Abuumar era arrivato in Brasile per restarci e diventare portavoce di Hamas.

Non un viaggio di piacere, quindi, ma di lavoro, se così si può dire.

E allora occorre tornare indietro a primo gennaio dello scorso anno, giorno di un altro viaggio brasiliano di Abuumar coinciso con quello in cui il presidente Luiz Inacio Lula da Silva aveva prestato giuramento per un nuovo mandato.

Lula ha sempre sposato la causa palestinese. Negli ultimi mesi ha spesso condannato Israele per la sua controffensiva a Gaza dopo le barbarie commesse da Hamas il 7 ottobre.

Non solo, perché il presidente del Brasile si è sempre trincerato dietro la difesa della soluzione a due Stati, bocciata a più riprese da tutto il mondo palestinese, sia ai piani alti di comando, sia tra la gente comune.

Il Brasile ci sembra abbia poco a che fare con le dinamiche del Medio Oriente. Se veramente quella di Hamas è una guerra di resistenza, cosa serve spostarsi fino in Sudamerica?

Per far ascoltare la propria voce oltre confine? No!

Il motivo è che quella di Hamas è una guerra, opposta a ogni resistenza conosciuta finora al mondo. Hamas vuole allargare gli orizzonti per totalizzare la sua battaglia contro Israele e tutti gli ebrei del mondo.

 

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