Attentato terroristico alla sinagoga Djerba, 4 morti e 10 feriti

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Attentato terroristico alla sinagoga Djerba, 4 morti e 10 feriti

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Avial e Ben Haddad vittime dell’attentato.

Attentato terroristico ieri vicino alla sinagoga di Djerba, in Tunisia, dove ogni anno migliaia di ebrei vi si recano in pellegrinaggio. Il bilancio è di cinque morti (tra cui l’attentatore) e dieci feriti.

Chiariamolo subito: quello di Djerba è stato un attentato terroristico per uccidere gli ebrei, come ha dichiarato il ministero dell’Interno tunisino in una nota.

I termini utilizzati da diversi media per raccontare quanto accaduto sono stati “assalto” e “sparatorie”, tecnicamente appropriati nella forma, meno nel contenuto.

Perché ciò che poteva accadere nel tempio ebraico più noto della Tunisia era una strage. L’intento del terrorista, infatti, era di entrare nell’edificio e uccidere più persone possibili.

Terrorista identificato in una guardia navale, che prima ha ucciso un collega e poi i cugini Avial e Ben Haddad, uno in visita dalla Francia e l’altro un israeliano-tunisino del posto.

Il suo tentativo di arrivare alla sinagoga per compiere una strage è stato fermato dalle unità di sicurezza: prima di essere ucciso, però, l’attentatore è riuscito a colpire a morte un altro collega.

“Ieri abbiamo avuto un grande miracolo. Una grande strage è stata evitata perché l’assassino non è entrato nella celebrazione all’interno della sinagoga di El Ghriba”, ha detto rabbino Aharon Mazoz, uno dei leader della Comunità ebraica di Djerba, alla radio israeliana Kan, che ha proseguito: “Nessuno degli ebrei di Djerba esce di casa oggi, tutte le attività commerciali sono chiuse”.

La sinagoga di Djerba non è nuova in tema di attentati. Già l’11 aprile 2002 un bus di turisti tedeschi arrivò nei pressi del luogo di culto e si fermò in una piazzetta vicino a un camion della Iveco riempito di propano dal terrorista islamico suicida Nizar Nawar. L’esplosione uccise 14 turisti tedeschi, un francese e sei tunisini. Fu il primo attentato di Al Qaida dopo l’11 settembre.

Come sempre la scelta del luogo di un attentato ha un alto valore simbolico. Colpire una sinagoga in uno dei giorni più importanti dell’anno è un messaggio: vogliamo uccidere gli ebrei e minare la vostra tranquillità.

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