Torino-BDS, continuano i convegni contro Israele

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Torino BDS Israele. Il Dipartimento dell’Università di Torino, Culture, Politiche e Società, continua nell’organizzazione di convegni contro lo Stato ebraico con il benestare del Rettore. In questi incontri Israele viene dipinto come un paese criminale, che promuove la segregazione razziale e viene paragonato alla Germania nazista.

Ultimo in ordine di tempo il convegno organizzato per il 1 e il 2 di marzo prossimo intitolato a Edward Said, scrittore morto nel 2003, americano di nascita ma di origine palestinese, noto per critica contro l’Occidente.

Convegno che ha spinto un gruppo di intellettuali e altri personaggi noti che hanno scritto una lettera al Rettore dell’Università di Torino Gianmaria Ajani:

Egr. Prof. Ajani, – Magnifico Rettore dell’Università di Torino

Quanto sta accadendo da tempo in alcune aule e in uno specifico Dipartimento dell’Università di Torino di cui Lei è Rettore, non può più essere sottaciuto.

Il 18 gennaio del 2017 nel Campus Einaudi dell’Università ha avuto luogo il seminario autogestito “Ricordare Auschwitz per ricordare la Palestina” corredato da dispense universitarie dal titolo infamante: “Collusioni tra sionismo e nazifascismo prima e durante la Shoah”. Nonostante Lei avesse espresso parere contrario al suo svolgimento, i promotori, facenti capo al Centro Sociale C1, ubicato all’interno del campus e coadiuvato da un membro del Movimento BDS, trovavano tranquillamente posto nell’Aula A4.

Nel corso dell’evento Israele veniva presentato come un paese razzista, suprematista e genocidario in linea con la vulgata demonizzante che lo vuole uno Stato ontologicamente criminale.

E’ altresì grave che nel suo stesso ateneo sia stato possibile ascoltare anche interventi più “qualificati”, come quello del 17 gennaio u.s. promosso dall’Dipartimento di Culture, Politica e Società in cui, alla presenza delle relatrici Eliana Ochse e Simona Taliani, Salim Vally, dell’Università di Johannesburg e attivista BDS, ha potuto dipingere, in linea con la narrativa diffamante della organizzazione in cui milita, Israele come un paese dove si praticherebbe l’apartheid e in cui i bambini palestinesi verrebbero. arrestati di notte nelle loro abitazioni con una media di 500-700 all’anno (sic). Già il 26 gennaio del 2017, lo stesso dipartimento ha invitato per un seminario su “Israele e i palestinesi nell’era Trump” la giornalista israeliana di “Haaretz”, Amira Haas, nota a livello internazionale per le sue posizioni visceralmente filopalestinesi.

Quest’anno, a ridosso della Giornata della Memoria, si è replicato il 24 gennaio, sempre al Campus Einaudi, con un altro seminario autogestito tenutosi nell’Aula A3, durante il quale il medesimo gruppo di studenti, dichiaratisi tutti attivisti del BDS, ha voluto sottolineare il presunto sfruttamento della Shoah da parte di Israele, tesi sostenute allo stesso modo da ideologie radicali di destra e di sinistra quanto da gruppi jihadisti e nazifascisti.

Lei è stato nuovamente informato previamente, e anche questa volta, come la volta precedente, ha dichiarato che si sarebbe impegnato a vegliare sull’evento, nonché a riferire alle autorità competenti se si fosse ripetuto, come riportato nel comunicato del consiglio della Comunità Ebraica di Torino del 23/01/2018.

Il mercoledì successivo, in una altra aula dell’università si svolgeva la proiezione di un lungometraggio sulla rivolta del Ghetto di Varsavia del 1943, a cui avrebbe dovuto fare seguito un ulteriore dibattito sulle modalità con cui questa vicenda storica sarebbe stata “sfruttata” da Israele. Dibattito che non c’è stato unicamente per mancanza di tempo.

Tutto ciò descrive una situazione di pregiudiziale avversione nei confronti dello Stato di Israele, di cui Il Dipartimento di Culture, Politica e Società si fa portavoce, promuovendo specifici incontri clamorosamente di parte, mentre altri estemporanei hanno luogo senza che lei, malgrado le assicurazioni date, abbia preso alcuna iniziativa per impedirne lo svolgimento.

Chiediamo dunque che questa situazione di grave diffamazione venga corretta quanto prima, creando le condizioni affinché nelle aule non siano permessi “seminari” svolti da collettivi di estrema sinistra aventi come scopo la criminalizzazione dello Stato ebraico, e, in seconda istanza, dando l’opportunità al pubblico interessato di ascoltare voci diverse da quelle che si sono ascoltate, senza alcun contraddittorio, presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di cui Lei è Rettore.

Cordiali saluti

Torino BDS Israele. Torino è stata la città di Primo Levi, una figura emblematica della Shoah.

Ora è diventata teatro dell’avversione più estrema nei confronti di Israele.

È diventata palcoscenico della retorica più falsa e mendace contro lo Stato ebraico, paragonato addirittura alla Germania Nazista.

Da città antifascista a città contro tutto ciò che rappresenta lo Stato d’Israele.

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