Cantando “Abbasso l’ America e Israele” milioni di Iraniani hanno partecipato al Quds Day

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Yoseph Fatucci
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Cantando “Abbasso l’ America e Israele” milioni di Iraniani hanno partecipato al Quds Day

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Milioni di Iraniani sono scesi in piazza in tutta la nazione cantando “Israele a morte” e “Abbasso l’ America” durante il Quds-day, ormai diventato un tradizionale e internazionale raduno pro-palestina che si tiene ogni anno durante l’ ultimo venerdì del Ramadan.

La controversa manifestazione è stata proclamata per la prima volta nel 1979 dall’ allora leader iraniano Ayatollah Ruhollah Khomeini venendo definita come un dovere religioso per tutti i musulmani, invitandoli a radunarsi con unità contro Israele e per la “liberazione” di Gerusalemme. Teheran ha detto che l’ occasione importante per esprimere sostegno ai palestinesi e sottolineare l’ importanza di Gerusalemme per i musulmani.

Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha partecipato alla protesta il venerdì, ma non ha parlato al raduno principale tenutosi sabato a Teheran poiché era impegnato nei colloqui sul nucleare tra l’ Iran e le potenze mondiali, i quali sembrano apparentemente in stallo. Si sono comunque svolte grandi manifestazioni anche in Libano e in Iraq.

Alcuni manifestanti a Teheran hanno bruciato bandiere israeliane e americane. Ci sono foto che ritraggono poster del primo ministro israeliano Netanyahu, del Re Saudita Salman e del presidente degli Stati Uniti Obama in fiamme. Il supremo leader Ayatollah Al Khamenei ha affidato il suo pensiero a Twitter: “Ci sono due aspetti dell’ oppressione: gli oppressi e gli oppressori. Appoggiamo gli oppressi e siamo contro gli oppressori.”

Ad un finto posto di blocco, molti uomini e qualche donna, travestiti da soldati israeliani, hanno fermato e costretto ad indietreggiare chiunque volesse passare, gridando e minacciandoli con pistole e manganelli.

“Siamo tutti qui perché vogliamo vedere la libertà di Quds, il popolo palestinese è oppresso e le loro terre occupate.” Ha detto un impiegato di 67 anni.

Fereshteh Ashuri, ventitreenne studente di legge ha dichiarato che “Israele sarà sempre il nemico numero uno dell’ Islam. Israele deve smettere di sognare ad occhi aperti e capire che presto crollerà.”

L’evento, ormai a cadenza annuale, ha attirato grandi folle nonostante le temperature torride, oltre i 36 gradi, e tutte le più grandi piazze erano letteralmente piene di gente.

L’ Arabia Saudita è stata pubblicamente condannata durante le manifestazioni di massa a causa della sua campagna aerea contro i ribelli iraniani situati in Yemen da marzo, ed è stata denunciata tramite lo slogan della manifestazione riguardo l’ uccisione di bambini in “Gaza e Yemen”; ha riportato l’ AFP, autorevole agenzia di stampa francese.

La folla di Teheran cantava “Abbasso gli Stati Uniti, Israele e l’ Arabia Saudita”, mostrando cartelloni che dichiaravano che “i soldati sionisti uccidono i musulmani” e che “la famiglia saudita cadrà”.

I manifestanti hanno dato fuoco ad una grande effige rappresentante lo Stato Islamico, apostrofandolo come una “bambola saudita”. Sono state poi bruciate bandiere israeliane, americane e britanniche, un gesto comune a tutte le manifestazioni pubbliche dalla rivoluzione islamica del 1979.

Le manifestazioni si sono svolte mentre l’ Iran e sei potenze mondiali tenevano colloqui a Vienna per limitare il potenziale nucleare iraniano, in cambio di alleviare decine di miliardi di dollari di sanzioni economiche sulla Repubblica Islamica.

All’ inizio di questa settimana un importante generale iraniano ha affermato che l’ Iran non vedrà mai di buon occhio gli Stati Uniti, anche nel caso in cui firmerà un accordo sul nucleare con le maggiori potenze mondiali.

Il comandante Pourdastan, generale delle forze di terra iraniane, ha dichiarato domenica che un riavvicinamento delle parti è impossibile poiché il nemico sta “sfruttando le altre nazioni e mettendole in catene”, ha riportato un’ agenzia di stampa iraniana.

“Gli Stati Uniti potranno anche arrivare a degli accordi con noi nel quadro del gruppo 5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia più la Germania), ma non avremo mai una visione positiva del nemico” ha dichiarato Pourdastan.

“La nostra ostilità nei loro confronti va oltre i princìpi e affonda le proprie radici nel fatto che noi siamo a favore della verità e della libertà delle nazioni, ma loro cercano solo di sfruttare le nazioni e di metterle in catene” ha aggiunto il generale, rimanendo fedele all’ ormai consueta visione del conflitto da parte dell’ Iran, che dipinge, probabilmente erroneamente, gli Stati Uniti come uno stato con comportamento despotico e tirannico.

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