Vaticano, Premio Nobel accusa Israele di genocidio a Gaza

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In Vaticano è andato in scena un monologo contro Israele di Karman Tawakkol, premio Nobel per la pace 2011, nel corso del World Meeting on Human Fraternity, organizzato dalla Fondazione Fratelli Tutti diretta dal cardinale Gambetti.

La politica e attivista yemenita, membro del partito Al-Islah (Congregazione Yemenita per la Riforma, la branca yemenita dei Fratelli Musulmani), ha accusato lo Stato ebraico di “pulizia etnica e genocidio” a Gaza, davanti a diverse personalità, tra cui il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, senza alcun contraddittorio o anche minimo segno di disapprovazione, in barba al nome dell’evento stesso.

L’episodio ha suscitato la reazione di Israele e nello specifico della sua Ambasciata presso la Santa Sede, che si è detta:

“Indignata e sconvolta dopo aver appreso che l’11 maggio, a conclusione dell’Incontro mondiale sulla fraternità umana svoltosi nell’atrio della Basilica di San Pietro, il luogo è stato contaminato da un flagrante discorso antisemita. In un contesto in cui lo scopo era, presumibilmente, quello di parlare di pace per creare un mondo più umano, è stato consentito che si tenesse un discorso di propaganda pieno di menzogne”.

La nota prosegue:

“Parlare di pulizia etnica a Gaza mentre Israele permette quotidianamente che grandi quantità di aiuti umani entrino a Gaza è orwelliano. Ci si rammarica, inoltre, che un simile discorso sia stato pronunciato senza che nessuno sentisse il dovere morale di intervenire per fermare questa vergogna. Questo episodio è l’ennesimo segno di quanto l’antisemitismo e il pregiudizio nei confronti degli ebrei siano ancora molto vivi”.

Karman Tawakkol oltre alle già citate accuse contro Israele, tra le altre affermazioni, aveva detto:

“Bisogna fare in modo di portare l’America dalla parte giusta della storia e impedire che venda armi ai regimi o alle occupazioni che uccidono donne e bambini. Non dovrebbero stabilire alleanze con dittatori o coloro che sono colpevoli di occupazioni”.

A Karman Tawakkol andrebbe ricordato che nella sua amata Gaza non c’è democrazia, che a governarla ci sono i macellai di Hamas, che anni fa mandarono a casa l’Autorità Palestinese dalla Striscia e tanto per ricordarne una, gettare oppositori politici da alti edifici. Se questa non è una dittatura, ci spieghi lei quale forma di potere legale venga esercitato a Gaza.

A Karman Tawakkol andrebbe ricordato che ciò sta succedendo nella Striscia è conseguenza del brutale massacro perpetrato da Hamas e Jihad Islamica il 7 ottobre contro i civili israeliani, in cui morirono donne e bambini che oggi lei stessa dice di proteggere e in cui si consumarono stupri di massa.

Per caso ci sta dicendo che secondo lei, le donne e i bambini israeliani non debbano godere della stessa considerazione degli altri? Per caso ci sta dicendo che per lei donne e bambini israeliani vanno considerati alla stregua di militari dell’“Entità sionista”? Per caso ci sta dicendo di sposare l’ideologia del terrorismo arabo-palestinese che ritiene ogni israeliano un nemico da uccidere?

E pensare che nel lontano (?) 2011, Karman Tawakkol è stata insignita del premio Nobel per la pace “per la lotta non violenta in favore della sicurezza delle donne e del loro diritto a partecipare al processo di pace”.

Per caso, per lei il 7 ottobre non è stata commessa alcuna violenza?

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