L’Unione Europea ha ordinato agli ambasciatori Onu di Italia, Moldova, Slovenia e Romania di non recarsi al Kotel (Muro del Pianto) di Gerusalemme.
Bruxelles, infatti, non riconosce la sovranità di Israele sulla città vecchia della capitale e per questo ha “impedito” la visita ai tre diplomatici.
Facciamo un passo indietro.
Il rappresentante israeliano all’Onu, Gilad Erdan, come succede spesso, aveva invitato un gruppo di altri ambasciatori presso l’Onu per intraprendere un viaggio di studio per conoscere meglio il paese e soprattutto Gerusalemme. Viaggio che aveva assunto contorni significativi vista la presenza di Lana Nusayeva, ambasciatrice degli Emirati Arabi.
Tutto è andato secondo i piani fino a quando gli ambasciatori avevano incontrato il Presidente Herzog, il (quasi) Primo Ministro Netanyahu, funzionari militari e funzionari di sicurezza.
Poi, quando il viaggio stava per passare per il Kotel di Gerusalemme qualcosa ha fermato gli ingranaggi della diplomazia. Da Bruxelles è arrivato il dietrofront e gli ambascitori di Italia, Moldova, Slovenia e Romania hanno deciso di rispettare l’ordine e tornare sui propri passi.
Un episodio molto grave, così commentato da Gilad Erdan:
“La visita degli ambasciatori che sto conducendo in Israele fa parte della mia battaglia all’Onu per smascherare le bugie dei palestinesi e il loro tentativo di cancellare il legame secolare tra noi e Gerusalemme. Sfortunatamente, quattro paesi europei hanno preso una decisione codarda motivata da considerazioni politiche. Questa vergognosa decisione non fa che rafforzare la lotta per rivelare la nostra verità”.
Così facendo l’Unione Europea ha inteso mettere in discussione il legame tra Israele e la sua capitale Gerusalemme.
Così facendo l’ambasciatore italiano all’Onu ha ritenuto opportuno non contraddire Bruxelles e non visitare il Muro del Pianto di Gerusalemme.
Come è spesso accaduto in passato, l’Italia ondeggia tra una politica pro Israele a una anti Israele nel giro di pochissimo tempo.
Cosa può esserci alla base…?