L’Unesco ignora la scoperta della più antica menzione di Gerusalemme in ebraico antico

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David Spagnoletto
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L’Unesco ignora la scoperta della più antica menzione di Gerusalemme in ebraico antico

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L’Unesco vota una risoluzione che non riconosce il legame fra il Monte del Tempio di Gerusalemme e gli ebrei.

L’ Israel Antiquities Authority mostra al pubblico un reperto molto raro che risale all’epoca del Primo Tempio in cui è scritto in ebraico antico un chiaro riferimento a Gerusalemme.

I due fatti sono accaduti in anni distanti l’uno dall’altro? No.

I due fatti sono accaduti in giorni distanti l’uno dall’altro? No.

I due fatti sono accaduti esattamente lo stesso giorno, quando l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura ha sconfessato sé stessa, calpestando educazione, scienza e cultura.

Il frammento di papiro presentato dall’Israel Antiquities Authority è la più antica menzione di Gerusalemme in scrittura ebraica, proveniente da una fonte al di fuori della Bibbia. Il documento è stato datato grazie all’esame paleografico delle lettere e l’analisi con il Carbonio 14, che hanno permesso di collocarlo nel VII secolo a.e.v, facendone uno dei tre papiri ebraici esistenti del periodo del Primo Tempio ebraico, di diversi secoli più antico di quelli Rotoli del Mar Morto.

Il direttore dell’Authority, Israel Hasson, ha spiegato che sul documento sono ben visibili due righe in ebraico antico e gran parte delle lettere sono ben leggibili: la lettura che propone è: “Dalla serva [o servitrice] del re, da Na’arat, due otri di vino, a Gerusalemme”. Hasson che ha sottolineato:

“Il documento specifica lo status del mittente (serva del re), il nome della città da cui venne spedito il carico (Na’arat), il contenuto dei recipienti (vino), il loro numero (due otri) e la loro destinazione (Gerusalemme). La Na’artah di cui parla il testo è la stessa Na’arat che viene indicata nella descrizione del confine tra i territori di Efraim e Beniamino in Giosuè 16:7 (“poi scendeva da Ianòach ad Ataròt e a Naarà, arrivava fino a Gerico e finiva al Giordano”). Che la nota sia stata scritta su papiro anziché su un più economico ostrakon di argilla è coerente con il fatto che la consegna degli otri fosse destinata a una persona di alto rango”.

Gli studi hanno stabilito che il frammento di papiro è parte di un documento originale di spedizione che stabiliva il pagamento di imposte o il trasferimento di beni ai magazzini di Gerusalemme.

Gli ebrei hanno un legame indissolubile con il Monte del Tempio. Ora lo dice anche una fonte extrabiblica, l’Unesco si ostina a dire il contrario.

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