A Torino va in scena l’assurdo seminario “Sionismo colluso con nazismo prima e durante la Shoah”

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A Torino va in scena l’assurdo seminario “Sionismo colluso con nazismo prima e durante la Shoah”

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Ricordare Auschwitz per ricordare la Palestina” è il titolo delle dispense universitarie contenenti il riassunto del seminario “Collusioni tra sionismo e nazifascismo prima e durante la Shoah”, che si è tenuto mercoledì scorso al campus Luigi Einaudi di Torino, contro la volontà dello stesso rettore. A scoprire la contrarietà dei vertici dell’Università è stato L’Informale, che ha condotto un vero e proprio reportage su un evento interamente organizzato e gestito da alcuni studenti che, dopo aver pensato al corridoio come teatro della discussioni, si sono recati nell’aula A4 conosciuta per essere “sempre aperta e a disposizione”.

I partecipanti sono stati poco più di una ventina, che hanno ascoltato le assurdità presentate da tre relatori, la cui unica fonte per il loro lavoro di ricerca è: il libro “Zionism in the age of dictators”, del 1983, autore il trostkysta americano Lenni Brenner, un comunista che riteneva ci fosse un patto fra nazismo e sionismo, rifacendosi all’accordo “Ha’avara Agreement”, stipulato nel 1933 secondo cui il Reich permetteva agli ebrei di trasferirsi nella futura Israele in cambio di tutti i loro beni.

“Peccato”, che la storia poi abbia fatto registrare la morte di milioni di ebrei per mano dei nazisti, ma ancora oggi c’è chi crede alla complicità fra nazisti ed ebrei.

Come i relatori del seminario, convinti come riportato da L’Informale di “analogie e identità di vedute tra nazismo e sionismo, entrambe ideologie nazionaliste”:

“Ed ecco la “perla”: i sionisti credono nella superiorità della “razza ebraica”, come i nazisti in quella della razza “ariana”, quindi non si vogliono mischiare ad altri popoli. Non si vogliono assimilare con nessuno e desiderano una terra tutta loro. L’antisemitismo, per questo motivo, rappresenta un vantaggio: è l’ineludibile impossibilità di essere assimilati. Ma a loro, ai sionisti, cioè alle vittime, va benissimo così.”

Non è mancata neanche la retorica targata BDS secondo cui Israele pratica pulizia etnica e apartheid come quello avvenuto a Gaza nel 2014.

Anche qui errori madornali. Nella Striscia di Gaza negli ultimi anni la popolazione è quadruplicata e nello Stato ebraico gli arabi hanno gli stessi diritti degli israeliani, anche sedere in Parlamento.

Non sono opinioni. Sono fatti. Fatti incontrovertibili.

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