Terrorismo neofascista, quattro arresti in Sardegna

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Terrorismo neofascista, quattro arresti in Sardegna

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Associazione con finalità di eversione, ricostituzione del disciolto partito fascista, nonché associazione finalizzata allo spaccio e alle rapine.

Sono i reati contestati, a vario titolo, al Fronte Legionario Sardo, che nella mattinata di oggi ha visto tre suoi membri finire in carcere, uno ai domiciliari e undici indagati, nell’operazione “Reazione” dei Carabinieri del R.O.S., in collaborazione con il Comando Provinciale di Nuoro, lo Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna“, il 11° Nucleo Elicotteri di Elmas ed il Nucleo Cinofili.

Secondo gli investigatori il gruppo neofascista era attivo soprattutto nel Nuorese e nel nord Sardegna e aveva commesso diversi atti intimidatori, di cui alcuni con esplosivi e armi.

Atti che hanno riguardato anche il sindaco di Torpè (provincia di Nuoro) e diversi altri amministratori della Baronia: per loro invii di minacce di morte e proiettili in prossimità delle elezioni con l’eloquente messaggio “non andate a votare”.

Quando sono iniziate le indagini? Qual era l’obiettivo del Fronte Legionario Sardo?

Le autorità hanno reso noto che le indagini hanno avuto inizio nel maggio 2019 e hanno individuato che il gruppo agiva per il controllo del territorio, finanziandosi con le rapine e con la coltivazione e lo spaccio di marijuana.

Il gruppo neofascista aveva l’obiettivo di ricreare anche una milizia armata. Gruppo che secondo l’accusa era guidato da Ananio Manca, divenuto il centro di una serie di soggetti di ideologie di estrema destra, tra cui i cugini Angelo e Niccolò Sulas.

Manca, 38 anni, originario di Torpè, nel 2004 rimase coinvolto nelle indagini per la morte del cugino Cristian Meloni, ucciso all’età di 13 anni.

Secondo il R.O.S. Manca:

“Si è radicalizzato durante una detenzione, dopo che è stato rilasciato si è impegnato per organizzare un modello rigidamente fascista. C’è stato anche l’avvicinamento a movimenti neofascisti già attivi, «ma è stato allontanato perché considerato troppo estremista”.

Il neofascismo in Italia e attivo più che mai. Fronte Legionario Sardo non ne altro che la conferma.

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