Strage Nizza, a Bari si indaga sui legami dell’attentatore

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David Spagnoletto
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Strage Nizza, a Bari si indaga sui legami dell’attentatore

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Le indagini sulla strage di Nizza portano anche in Italia, precisamente a Bari, dove Mohamed Lahouaiej Bouhlel potrebbe aver avuto contatti. L’indicazione è arrivata dalle autorità francesi che sospettano di un tunisino che potrebbe aver fatto da intermediario tra l’attentatore e una coppia di albanesi arrestati. A riferirlo è stato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, durante una riunione dedicata al terrorismo con i capigruppo di maggioranza e opposizione. Sono scattate subito le indagini sul presunto complice che secondo gli investigatori italiani sarebbe un tunisino che alcuni anni fa ha vissuto in Puglia. Dalle prime verifiche è emerso che l’uomo non sia entrato in contatto con l’autore dell’attentato e non abbia avuto contatti con il terrorismo islamico. Le indagini, inoltre, hanno rivelato che un anno fa Bouhlel venne fermato alla frontiera di Ventimiglia per un controllo: identificato e fatto uscire dal paese perché ritenuto un soggetto non pericoloso. Nello stesso periodo, il tunisino aveva già lasciato l’Italia ed è dunque probabile che i due si siano conosciuti in Francia.

Gli accertamenti, però, sono ancora in corso nell’intento di ricostruire la rete di contatti in Puglia, dove si stanno svolgendo dei controlli su diversi cittadini di nazionalità tunisina residenti a Bari e provincia. Il coordinamento delle verifiche è stato affidato al procuratore aggiunto Roberto Rossi, magistrato Antimafia, che negli ultimi mesi ha indagato sui passaggi sospetti al porto di Bari e sul ruolo dello stesso come base  logistica dei foreign fighters.

Negli atti di un’indagine della Dda di Bari sul terrorismo islamico di pochi mesi fa compaiono delle “telefonate in arrivo o partenza verso svariati numeri internazionali di Stati esteri tra i quali Iraq, Francia, Germania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Tunisia, Norvegia, Grecia, Svizzera, Romania e Afghanistan”. Le verifiche erano già state fatte in collaborazione con gli investigatori degli stati interessati. Ora alla luce delle indicazioni arrivate d’oltralpe, le stesse intercettazioni potrebbero essere rilette in relazione alla strage di Nizza.

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