“Nazisti corretti in Italia”, scoppia la polemica sull’articolo di Massimo Fini

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“Nazisti corretti in Italia”, scoppia la polemica sull’articolo di Massimo Fini

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È scoppiata, inevitabile, la polemica sull’articolo di Massimo Fini, apparso sul Fatto Quotidiano, in cui il giornalista ha scritto che a occupare l’Italia furono gli Alleati e non i tedeschi:

“Gli occupanti in Italia non erano i tedeschi, ma gli Alleati. E l’esercito tedesco, a parte alcune azioni efferate, Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema in testa, in Italia si comportò con correttezza”.

L’articolo, intitolato “La pietà di Pedro, vera resistenza” che parla di Pier Luigi Bellini, detto “Pedro”, ha trovato le pronte reazioni di esponenti politici e istituzionali.

I parlamentari Pd Caterina Biti, Rosa Maria Di Giorgi, Laura Cantini, Dario Parrini e Luca Lotti, hanno scritto una nota, esprimendo tutto il proprio dissenso su quanto sostenuto dal giornalista:

“Non credevamo che un giorno ci saremmo trovati a leggere un’assurdità così grande e vergognosa, di tipico stampo negazionista, su un quotidiano italiano, a firma di un giornalista di lunga esperienza come Massimo Fini… È noto che solo in Toscana le stragi nazifasciste del 1944 imposero in pochi mesi un tributo di sangue impressionante coinvolgendo più di 80 comuni della Regione e provocando l’uccisione di quasi 5 mila civili. Ci furono i terribili e vasti eccidi non solo di Sant’Anna ma di Civitella, di Cavriglia, del Padule di Fucecchio, di Vinca. E tante altre stragi in decine di città e paesi. Per non dire delle deportazioni nei campi di sterminio, altra paginanaz funesta e raccapricciante. In questo consisté la ‘correttezza’ dei tedeschi sempre spalleggiati dai repubblichini”.

Ferma la reazione di Ruth Dureghello, la presidentessa della Comunità Ebraica di Roma, che non ha utilizzato mezzi termini per esprimere il proprio disappunto:

“È negazionismo affermare come fa Massimo Fini sul Fatto che in Italia le Ss si comportarono con correttezza. Le deportazioni degli ebrei o le Fosse Ardeatine non sono episodi casuali, ma l’essenza dell’ideologia nazista che oggi qualcuno vuole banalizzare, difendere e promuovere”.

L’assurdità delle affermazioni di Massimo Fini non sono esclusivamente negazioniste, ma riducono la portata e l’importanza delle stragi di “Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema”, facendo abbassare notevolmente il dibattito pubblico italiano.

Come può Massimo Fini, considerato uno degli esponenti più importanti della cultura italiana, associare una strage a un comportamento corretto?

E come può il Fatto Quotidiano dare spazio a simili idee e personaggi?

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