Shoah: Marko Feingold, addio a un sopravvissuto a quattro lager nazisti

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Shoah: Marko Feingold, addio a un sopravvissuto a quattro lager nazisti

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Marko Feingold è morto all’età di 106 a Salisburgo, città di cui diresse la Comunità Ebraica locale per un trentennio.

Nato nel 1913 nell’attuale Slovacchia – l’allora Ungheria – crebbe a Vienna sino a quando la macchina di morte nazista arrivò anche a lui.

Fu deportato in quattro diversi lager: Auschwitz, Neuengamme, Dachau e Buchenwald. Quattro inferni che gli hanno cambiato la vita e portato via l’amato fratello, con cui a cavallo delle due guerre girò l’Italia come commesso viaggiatore.

Marko ancora non lo sa, ma questi continui viaggi nel nostro paese gli consentirono di imparare l’italiano, lingua che alla fine della Guerra lo aiutò a far scappare migliaia di ebrei.

Venne liberato nel 1945 a Buchenwald dagli americani, che gli consegnarono gli stessi abiti che indossava quando venne arrestato solo perché ebreo: aveva 32 anni e pesava 40 chili.

Dopo la tragedia della Shoah si trasferì a Salisburgo, dove aprì un negozio di abbigliamento.

Marko Feingold si rese protagonista di un gesto eroico. Al termine del secondo conflitto mondiale, l’Austria chiuse le frontiere agli ebrei diretti nella futura Israele.

In quel momento decise di fare qualcosa e con uno stratagemma portò complessivamente centomila persone verso sud, attraverso il Brennero, spacciandoli per ex internati italiani.

Anche quando quella via venne chiusa, riuscì a trovare un sentiero di alta montagna tramite il passo dei Tauri.

Era l’estate 1947 e grazie a lui migliaia di persone arrivarono in Alto Adige per continuare quel sogno chiamato Israele. Questa fuga viene ricordata ogni anno dall’associazione Alpine Peace Crossing con una marcia della pace.

Un eroe, un coraggioso, che non perse mai il suo humour. Emblematica la sua risposta data all’arcivescovo di Salisburgo che qualche anno fa gli chiese il segreto della sua longevità.

Marko rispose: “Faccia come me e si sposi una donna giovane”. La moglie Hanna, infatti, aveva 35 anni meno di lui.

Marko Feingold venne liberato dai lager nazisti. Milioni di persone non ebbero la sua fortuna, solo perché qualcuno credeva che gli ebrei dovessero scomparire dalla faccia della Terra.

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