1973, quando Settembre Nero tentò di uccidere Golda Meir

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David Spagnoletto
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1973, quando Settembre Nero tentò di uccidere Golda Meir

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David Spagnoletto

Il 1973 ha preso un posto di particolare rilevanza nella storia mondiale per due eventi: lo scoppio della Guerra dello Yom Kippur e la crisi energetica, causata dalla decisione degli Stati arabi, produttori di petrolio, di tagliare del 25% le esportazioni del greggio verso l’Occidente.

In Italia è l’anno dell’attentato davanti alla Questura di Milano, del rapimento di Paul Getty III, nipote dell’uomo considerato più ricco del mondo e dell’epidemia di colera che coinvolge diverse città del Meridione.

Ma è soprattutto l’anno in cui il nostro paese deve contare la morte di 34 persone e il ferimento di altre 15 all’aeroporto di Fiumicino, in quella che decenni dopo verrà chiamata la “strage dimenticata”.

La mano è quella del terrorismo palestinese che il 17 dicembre decide che l’Italia deve essere un paese da colpire, così come avvenne il 4 agosto 1972 dell’Oleodotto Transalpino Trieste-Ingolstadt

L’anno sarebbe potuto iniziare con un altro attentato, sempre per mano del terrorismo palestinese, cui in seguito verrà dato il nome di “il fallito attentato di Ostia”.

Secondo diverse fonti l’obiettivo sarebbe stato l’aereo della compagnia di bandiera israeliana El Al, atterrato a Fiumicino la sera del 14 gennaio, che aveva trasportato il primo ministro israeliano Golda Meir, in visita ufficiale a Roma.

Il tentativo di attentato contro Golda Meir, però, fu rivelato solamente nel settembre successivo e si dice sia stato sventato da una soffiata del Mossad che avvertì gli 007 italiani, i quali fecero irruzione in un appartamento di Ostia e arrestarono 5 palestinesi (Mohammed Nabil Mahmoud Azmi, Amin al-Hindi, Gabriel Khouri, Ahmed Ghassan al-Hadithi e Ali al-Tayeb al-Fergani), tutti legati a Settembre Nero, il gruppo terroristico che seminò terrore in tutti gli Anni 70.

Il 1973 è l’anno in cui Settembre Nero mette nel mirino Golda Meir. Quello in Italia, infatti, non è l’unico tentativo di attentare la vita del primo ministro dello Stato d’Israele. 

C’è un altro complotto per uccidere Golda Meir, questa volta a New York, dove nell’intento del gruppo terroristico palestinese sarebbero dovute esplodere tre bombe, una presso la First Israel Bank and Trust Company, una seconda presso una Israel Discount Bank e una terza al terminal merci di El-Al presso l’aeroporto internazionale John F. Kennedy.

A mettere le bombe è Khalid Duhham Al-Jawary, che nel gennaio precedente era stato segnalato negli Stati Uniti dal Mossad all’FBI, che lo interrogò. Da qui aumentano i dubbi e svaniscono le certezze.

A coincidere sarebbero i tempi per i tentativi di attentati di Settembre Nero nei confronti di Golda Meir, gennaio in Italia e marzo negli Stati Uniti.

Questi tentativi di attentati dimostrano come il terrorismo palestinese abbia sempre avuto voluto la distruzione degli ebrei e di Israele. 

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