Un quadro con raffigurato Adolf Hitler è valsa la cancellazione da Airbnb a un host che affitta una deliziosa villa a Zola Predosa, vicino Bologna.

Il caso scoppiato in questi giorni in realtà risale allo scorso maggio, mese in cui una donna aveva preso in affitto una casa di mille metri quadri, 14 posti letto, piscina e parco privato. Terminata la vacanza, la donna ha chiesto il risarcimento a causa di un quadro di Adolf Hitler presente in casa.

Risarcimento respinto dal proprietario, forte anche di una comunicazione arrivata da Airbnb, secondo cui la richiesta della cliente era infondata. Alcuni giorni dopo però l’host in questione si è visto cancellare il proprio account da Airbnb, il quale ha fatto sapere che:

“L’account dell’host è stato cancellato a seguito del suo rifiuto di rimuovere alcuni oggetti  considerati offensivi e in violazione delle policy a cui tutti i membri della community aderiscono”.

Alcuni giorni dopo la cancellazione Airbnb ha spedito all’host una lettera di accompagnamento dal Customer Service, in cui si legge che lo stesso account:

“È stato rimosso in base alle circostanze del dipinto che raffigura un’uniforme nazista e le statuette nere (…) questo articolo è in violazione della nostra politica di non discriminazione perché promuove il razzismo e l’odio”.

Diversa l’opinione del proprietario della casa vicino Bologna e del suo avvocato, secondo cui non si tratta di apologia di nazismo, ma di arte contemporanea irriverente e provocatoria.

La diatriba legale fra Airbnb e l’host interessa molto poco. Come interessa poco il motivo per cui una persona prima pernotta per giorni in una casa senza dire nulla, salvo poi chiedere un risarcimento.

Ciò che dobbiamo mettere al centro della discussione è il perché un quadro raffigurante Adolf Hitler, colui che ha fatto uccidere milioni di persone sia presente in un casa di villeggiatura.

Airbnb non esercita alcun controllo?