Polonia, legge Shoah: il presidente Duda firma la cancellazione della storia

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Polonia legge Shoah. Il presidente Andreij Duda ha firmato legge sull’Olocausto decidendo, però, di rinviarla alla Corte costituzionale.

Secondo la legge polacca, infatti,  il Capo dello ha la facoltà di chiedere un’opinione sulla costituzionalità di un testo legislativo sia prima sia dopo la sua promulgazione.

Il presidente Andreij Duda ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Lo Stato e le istituzioni polacche, che non esistevano al tempo dell’Olocausto, non hanno preso parte all’impresa di sterminio condotta dalla Germania, le istituzioni polacche non hanno collaborato con i tedeschi. In molti Paesi ci sono stati governi filo-nazisti o governi fantoccio nominati dalla Germania nazista, questo non è accaduto in Polonia”.

Israele ha preso atto della decisione di Varsavia e attende il pronunciamento degli Alti giudici.

La legge sulla Shoah ha portato con sé una serie di tensioni fra la Polonia e Israele.

L’ambasciata israeliana a Varsavia ha diffuso un comunicato in cui ha denunciato di esser stata oggetto di frasi antisemite:

“Negli ultimi giorni non abbiamo potuto fare a meno di notare un’ondata di commenti antisemiti che hanno raggiunto l’ambasciata attraverso tutti i canali di comunicazione. Molti di questi hanno preso di mira la persona dell’ambasciatrice Anna Azari“.

La legge in questione è stata anche la causa della cancellazione della visita a Varsavia del ministro dell’educazione israeliano Naftali Bennett, che avrebbe addossato giustamente responsabilità polacche, almeno individuali, nella Shoah.

La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni è intervenuta sulla vicenda:

“Se dalla Corte costituzionale polacca arriverà il via libera al provvedimento sarà per l’Europa delle nazioni che nel dopoguerra hanno voluto riaffermare principi di verità e libertà, e per comunità scientifica tutta, un giorno triste e di spartiacque. La Polonia è un grande paese, con una grande storia, che ha conquistato con sofferenza ed eroismo la libertà di parola. Una legge come quella approvata il 31 gennaio scorso dal è un tradimento di questi valori. Ci furono senz’altro migliaia di cittadini polacchi e di Giusti tra le nazioni riconosciuti dal Yad Vashem e ancora da ricercare, che hanno rischiato la vita e ne hanno salvate molte vite. Ma se ciò avvenne fu anche per la complicità, di civili e forze di Polizia che hanno perpetuato l’odio tramandato in molti secoli, che poco fecero per impedire quel massacro, che collaborarono ovunque e in tutto il territorio polacco, cosi come vi furono altri e nuovi anche dopo la liberazione”.

Nel primo pomeriggio di oggi, si terrà un sit-in davanti alla sede dell’ambasciata polacca a Roma in segno di protesta contro la legge firmata dal presidente Duda, a cui aderirà anche la Comunità ebraica di Roma che l’ha comunicato in una nota.

Polonia legge Shoah. Non ci potrà mai essere alcun testo legislativo che cancellerà l’orribile vicenda dell’Olocausto dove morirono sei milioni di persone.

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