471 giorni ostaggi dei barbari di Hamas, alcuni dei quali campi dell’UNRWA, l’agenzia ONU che si occupa in via esclusiva dei palestinesi. È quanto accaduto a Romi Gonen, Emily Demari e Doron Steinbrecher, le tre ragazze rilasciate domenica in base alla prima fase dell’accordo.
Ripetiamo.
Le tre giovani rapite dai macellai di Hamas il 7 ottobre 2023, hanno passato parte della loro prigionia nei campi dell’UNRWA, l’agenzia ONU che si occupa in via esclusiva dei palestinesi.
La notizia è passata sotto silenzio. Pochi media ne hanno parlato, tanti hanno preferito tacere.
La notizia avrebbe dovuto aprire i notiziari per gridare a uno scandalo che in troppi fanno finta di non vedere.
Dal quel maledetto sabato dell’ottobre, ci sono stati altri casi che hanno coinvolto l’UNRWA che ripetiamo si dovrebbe occupa in via esclusiva dei palestinesi, palestinesi civili.
Proprio il 7 ottobre, l’assistente sociale dell’UNRWA a Gaza Faisal Ali Mussalem al Naami mise il corpo di un uomo israeliano nel retro di un suv.
Un consulente scolastico dell’UNRWA di Khan Younis rapì una donna israeliana, secondo un’inchiesta del New York Times.
All’interno di un edificio dell’agenzia delle Nazioni Unite riservata esclusivamente ai civili palestinesi, venne ritrovato il corpo dell’ostaggio tedesco-israeliano Shani Louk.
Ora si scopre che Romi Gonen, Emily Demari e Doron Steinbrecher hanno trascorso un tempo non determinabile (allo stato attuale) in uno dei campi UNRWA a Gaza.
Qual è la reale occupazione dell’UNRWA a Gaza? Cercare di dare un futuro migliore ai civili palestinesi o aiutare Hamas? Tutti e due?
Lo sdegno per questi episodi dovrebbe ribaltare la visione antisraeliani che si ha del 7 ottobre e della guerra voluta da Hamas.
E invece si continua con la stancante narrativa del cattivo Israele e del buono e povero palestinese…