“L’accordo che chiamate Lodo Moro, c’era con tutti i paesi europei”

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David Spagnoletto
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“L’accordo che chiamate Lodo Moro, c’era con tutti i paesi europei”

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“Lei deve comunicare alla famiglia che troveranno il corpo dell’Onorevole Aldo Moro in via Caetani. Lì c’è una Renault 4 rossa, i primi numeri di targa sono N5”.

Sono trascorsi esattamente 39 anni dalla telefonata del brigatista Valerio Morucci al professore Franco Tritto a cui veniva comunicata la morte del presidente della Democrazia Cristiana, rapito a Roma 55 giorni prima da un gruppo di terroristi che ne uccise l’intera scorta (Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Francesco Zizzi).

Il 9 maggio 1978 l’Italia ha vissuto una delle pagine più tristi della propria storia. Secondo alcuni studiosi con l’omicidio di Aldo Moro e quello di Pasolini (avvenuto tre anni prima), il nostro paese ha perso la figura del padre, ucciso da un figlio senza futuro una volta compiuto l’assassinio.

Quel giorno, l’opinione pubblica era ignara di cosa fosse il Lodo Moro e cosa c’entrasse con la morte del politico da cui prese il nome. Negli ultimi mesi, quel patto tra il governo italiano e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina è stato tirato in ballo per tentare di spiegare il motivo per cui l’attuale terrorismo islamico non abbia compiuto attentati in Italia. Come se fosse ancora in vigore e si fosse esteso ad altre organizzazioni terroristiche. Quello che gli italiani ritengono essere una prerogativa circoscritta al proprio paese, in realtà ha coinvolto molti altri paesi europei che negli Anni 70 avevano stretto un patto con i terroristi palestinesi.

Almeno secondo Jawad Yassine, responsabile dell’ufficio stampa dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) a Roma dalla fine del 1979 fino al 2010, che si trovava nella capitale già nel 1976 essendo impiegato presso l’ufficio della Lega Araba.

Yassine, che dal 1979 fu a stretto contatto con Nemmer Hammad, ha rilasciato un’intervista ad ArticoloTre alla vigilia della strage di via Fani in cui ha rivelato:

“L’accordo che chiamate Lodo Moro, c’era con tutti i paesi europei: noi palestinesi non dovevamo toccare gli interessi di nessuno all’interno dell’Europa. In cambio, gli europei non dovevano aiutare gli israeliani in Europa e in Libano”.

Se così fosse, andrebbe riscritta la storia del rapporto tra i governi occidentali e i terroristi palestinesi e delle coperture di cui quest’ultimi avrebbe beneficiato tra gli Anni 70 e 80 in Europa, fra cui quelle godute in occasione dell’attentato alla Sinagoga Maggiore di Roma del 1982, ritenuto essere uno dei pilastri del Lodo Moro.

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