Israele potenza nucleare, vero o falso?

Michael Sfaradi
Michael SfaradiGiornalista, Scrittore & Reporter di guerra
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Israele

Israele potenza nucleare, vero o falso?

Israele
Michael Sfaradi
Michael SfaradiGiornalista, Scrittore & Reporter di guerra

Che Israele possieda armi nucleari è un dato di fatto così certo che nessuno, sia in passato che in tempi recenti, si è mai preso la briga di indagare seriamente sulla questione, per cui quello che sappiamo, mi riferisco agli addetti ai lavori che basano le loro ipotesi su informazioni certe o verosimili e non alle dicerie di massa troppo spesso veicolate e quasi sempre strumentalizzate, è davvero molto poco.

Lo dico subito, nessuno sa la verità, per cui questo articolo serve solamente per mettere un pochino d’ordine sui dati reali che girano intorno al programma nucleare con lo scudo di David. I vari governi israeliani, dal 1964 in poi, data dell’entrata in funzione del reattore nucleare di Dimona, hanno sempre tenuto in piedi la politica denominata ‘Utile Ambiguità’, non confermando e neanche smentendo che lo Stato Ebraico si fosse dotato di armi nucleari. Per cui seguendo la norma del ‘chi tace acconsente’ tutti si sono auto convinti che da qualche parte Israele conservasse diverse testate nucleari, c’è chi dice 200 e chi 250. Come si arriva a quel numero? Semplice, tutto risale all’Affaire Plumbat, cioè al carico di uranio imbarcato nel settembre del 1968 sulla nave Scheerberg al porto d’Anversa e destinate a Genova dove, ad attenderlo, c’era la ditta Saica di Milano. La nave non arrivò mai a destinazione e per nove anni fu data per affondata, solo dopo quasi due lustri scoppiò uno scandalo, veicolato probabilmente dalla Francia all’epoca in luna di miele con i paesi arabi e di conseguenza ai ferri corti con Israele, che vedeva i servizi segreti israeliani responsabili del rapimento della nave e del trasporto in Israele del suo carico. Facendo due più due le circa duecento tonnellate di uranio, debitamente raffinate, danno le 200-250 testate che sarebbero in possesso di Israele, in molti danno questo numero per certo senza neanche saperne il perché, ora l’abbiamo spiegato. A favore dell’ipotesi che Israele abbia l’arma nucleare abbiamo alcuni fatti, riporto di seguito i due più importanti:

1) Gerusalemme non ha mai firmato il trattato di non proliferazione nucleare, e anche se questo da una parte può far pensare che Israele abbia qualcosa da nascondere, d’altra è anche vero che una qualsiasi ispezione della AIEA avrebbe potuto anche smentire la presenza di armi nucleari facendo così dissolvere l’arma della dissuasione, per il mondo arabo attaccare Israele credendolo in possesso dell’arma ultimativa è oggettivamente molto più difficile.

2) Durante la guerra dello Yom Kippur l’amministrazione Nixon lasciò lo Stato Ebraico da solo a fronteggiare Egitto e Siria, e mentre l’U.R.S.S. riforniva le due nazioni arabe con ponti aerei imponenti da Washington si indugiava. Alcune voci di corridoio fatte trapelare a distanza di tempo dalla fine della guerra, purtroppo nessuna fonte documentale può confermarlo, raccontano che alla fine dell’ottavo giorno di belligeranza l’allora Primo Ministro di Israele, Signora Golda Meir, chiamò la Casa Bianca e parlando direttamente con il Presidente minacciò di lanciare missili Jeriho sul Cairo e su Damasco se gli USA non avessero cominciato immediatamente un ponte aereo di aiuti militari. L’uso di testate nucleari era sottinteso, non ci fu mai modo di sapere se si trattò di una reale minaccia o di un bluff ben riuscito. Per la cronaca tutti gli stati europei proibirono il sorvolo degli aerei americani verso Israele, solo la Spagna di Franco mise a disposizione gli aeroporti alle isole Canarie per gli scali tecnici.

Di contro ci sono altre situazioni che mettono in dubbio la reale esistenza di un arsenale atomico israeliano, ad esempio Israele non ha mai eseguito test nucleari, fino a qualche anno fa girava la voce che alcuni test fossero stati eseguiti in Sud Africa in accordo con il governo di Pretoria, ma neanche dopo il cambio della guardia e la divulgazione dei documenti segreti stipulati fra il Sud Africa ed Israele c’è stata la prova di qualche esplosione sotterranea. Esplosione che sarebbe comunque stata registrata in tutto il mondo, un’esplosione nucleare non è il mortaretto alla festa del santo protettore. Vista poi la politica anti israeliana della nuova dirigenza sudafricana è prevedibile che se documenti del genere fossero esistiti avrebbero fatto il giro del mondo, invece niente. Solo fogli di ordine di materiali sensibili, ma l’uranio, sia chiaro, non serve solamente a costruire bombe ma è anche ampliamente impiegato nell’industria tessile e dei colori. A questo punto la domanda sorge spontanea: è possibile che una nazione produca un così alto numero di testate nucleari senza aver mai testato un prototipo? Edward Teller, un grande fisico, disse: “Gli israeliani sanno così bene quel che fanno che non hanno bisogno di un vero esperimento. Certo, possono sbagliarsi di un qualche kiloton in più o in meno. Ma che differenza fa?”. Se non fa differenza, mi chiedo io che fisico non sono, a cosa sono servite le centinaia di esplosioni nucleari che USA, URSS, Gran Bretagna, Francia, India, Pakistan e Nord Korea hanno provocato sulla superficie terreste e nelle sue profondità? Per loro erano importanti il numero di Kiloton? E se per loro erano importanti, perché per Israele non dovevano esserlo? Lascio a voi le risposte.
È poi di questi giorni la declassificazione da parte del pentagono di documenti relativi al programma nucleare israeliano. Coma riportato dagli organi di stampa l’amministrazione Obama ha deciso di rendere pubblico un documento top secret del 1987 che parla dell’atomica di Gerusalemme. Si tratta di circa 350 pagine che si intitolano “Critical Technological Assessment in Israel” secondo questi documenti i laboratori nucleari di Israele sono l’equivalente di Los Alamos e descrivono in dettaglio il progresso tecnologico di Israele negli anni 70 e 80. Ma la parte più importante è la conferma che negli anni Ottanta gli scienziati israeliani erano in grado di raggiungere la capacità di fusione dell’idrogeno, e costruire il tipo di bombe mille volte più potenti di quelle atomiche… e tutto questo senza neanche un test? Non bisogna essere dei fini analisti per capire che la pubblicazione di questi documenti, proprio ora che l’attuale amministrazione vuole dare il via libera all’atomica iraniana, è solo un ricatto politico per costringere Gerusalemme ad ingoiare il rospo, ma anche se sono sicuro che la cosa non potrà non avere conseguenze posso solo registrare che questa mossa apre a nuovi interrogativi: 1)Perché pubblicare la situazione fotografata a 30 anni fa e non raccontare la situazione a tutt’oggi?
2) Gli americani sono al corrente della verità dei fatti o anche loro barcollano nel buio?
La situazione è sempre più ingarbugliata e in mezzo a questa nebbia politico militare è sempre più difficile avere le idee chiare. Da una parte sappiamo che se Israele veramente possiede l’arma nucleare difficilmente la userà, a meno che non sia costretta, dall’altra la deterrenza fino a oggi ha permesso una calma relativa, e poi solo dopo tanti anni si seppe che era vuota la soffitta della casa del Rabbino di Praga.

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