Hezbollah e Hamas si incontrano a Beirut per coordinare le forze contro Israele

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Hezbollah e Hamas si incontrano a Beirut per coordinare le forze contro Israele

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Mentre Israele era stretto nella morsa dei missili, da nord e da sud, e attaccato da due attentati venerdì scorso, i capi del terrore si stavano incontrando in Libano e in Siria.

Una delegazione guidata dal leader di Hamas, Ismail Haniyeh, è volata a Beirut per incontrare il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, il capo delle Forze Quds delle Guardie della Rivoluzione islamica dell’Iran stava facendo una visita a Damasco.

Da una parte l’operatività fatta di lancio di razzi e attentati, dall’altra l’organizzazione del terrore, fatta di incontri per discutere della cooperazione tra i loro gruppi terroristici contro Israele.

Ricordiamo che Hezbollah ha stretti legami con Hamas, che governa Gaza, e con il gruppo terroristico della Jihad islamica palestinese, che fa base nella Striscia.

Iran ha nel governo siriano il suo stato fantoccio. Iran che sovvenziona direttamente Hezbollah, che ha lasciato anche campo libero in Libano ad Hamas.

Un circolo del terrore che ha l’obiettivo di accerchiare Israele. Un circolo che è presumibile pensare abbia dato il suo benestare ai diversi attacchi subito dallo Stato ebraico.

Non solo, perché domenica scorsa è intercorsa una telefonata tra il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il suo omologo siriano Bashar Assad, leader che hanno pubblicizzato l’imminente “crollo” di Israele, sostenendo che “il mondo sta cambiando a favore dell’asse di resistenza” contro Gerusalemme.

Secondo alcune fonti nel corso della conversazione Raisi avrebbe detto ad Assad che:

“I crimini di questo regime sono un segno della sua fragilità e disperazione”.

Assad che avrebbe risposto:

“Oggi sono stati rivelati i segni del collasso nella società sionista, che è il risultato della resistenza e soprattutto della posizione della nazione palestinese”.

Si potrebbe obiettare che dichiarazioni simili sono un segno della fragilità e disperazione dei leader che vogliono seminare il terrore in Israele, nei suoi cittadini e nei turisti per scoraggiarli a visitare il paese.

Israele è vivo, allegro e con quella voglia di guardare al futuro, che spaventa tanto quel terrorismo, capace di girarsi solo indietro. 

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