Giulia Spizzichino, morta la donna che fece estradare Priebke

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Giulia Spizzichino, morta la donna che fece estradare Priebke

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Il ricordo di Giulia Spizzichino rimarrà indelebile nella storia della Comunità Ebraica di Roma e dell’ebraismo italiano. La sua recente scomparsa ha portato a riavvolgere il nastro della memoria per ricordare la sua intensa vita.

Per farlo non c’è modo migliore che rileggere le sue stesse parole, raccontate in un’intervista:

“Dopo la morte di mia madre, ho sentito il dovere di essere testimone. Non c’era in me desiderio di vendetta, ma di giustizia. Quando ho saputo che Erich Priebke viveva tranquillo in Argentina, sono partita e ho fatto di tutto perché fosse processato. Ho partecipato a incontri, trasmissioni televisive. Ho incontrato ambasciatori, vescovi. Credo che Priebke sia stato costretto a lasciare l’Argentina nel 1995 anche per il lavoro che ho svolto, raccontando la mia storia”.

Giulia Spizzichino, classe 1926, è stata la donna che fece estradare Erich Priebke. Una donna che ha vissuto sulla sua pelle il dolore della Shoah, della barbara e disumana persecuzione nazista, che le ha strappato affetti tanto cari: 26 familiari tra Auschwitz e le Fosse Ardeatine, 11 dei quali erano bambini.

La senatrice del Pd Silvana Amati ha espresso il proprio cordoglio per la donna che riuscì a salvarsi dal rastrellamento del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943:

“Ho appreso della scomparsa di Giulia Spizzichino, che ho avuto il piacere di conoscere quando portò la sua testimonianza qui in Senato, e voglio esprimere la mia sincera vicinanza alla famiglia e alla Comunità Ebraica. La sua testimonianza, la sua forza d’animo e la sua tenacia sono state fondamentali nel percorso che ha portato all’estradizione di Erich Priebke, al processo e alla condanna per crimini contro l’umanità. Anche molto anziana, ha continuato fino all’ultimo a portare nelle scuole la sua testimonianza. Abbiamo il dovere di raccogliere il testimone perché rimanga sempre viva la memoria degli orrori della seconda guerra mondiale, perché non possano mai più ripetersi”.

Lidia Borzì, presidente delle Acli Roma e provincia, ha voluto ricordare Giulia Spizzichino:

“Oggi la nostra città ha perso una donna straordinaria che con semplicità e grande energia ha saputo testimoniare e combattere gli orrori della Shoah. Desidero esprimere alla famiglia e alla comunità ebraica di Roma la mia vicinanza e quella delle Acli di Roma e provincia. Con il passare degli anni e con la progressiva scomparsa di tanti uomini e donne sopravvissuti alla follia nazista è sempre più attuale e necessario tramandare la loro memoria e i loro insegnamenti alle giovani generazioni partendo soprattutto dalle scuole e dalle associazioni”.

Non tutti però hanno speso belle parole per Giulia Spizzichino. Come spesso accade in questi casi, qualcuno ha voluto ricordare nel peggiore dei modi una persona che ha sofferto gli orrori della guerra. A poche dalla sua morte, infatti, ignoti hanno scritto “Priebke Vive” su muro del quartiere Testaccio a Roma. Su una cosa hanno ragione: Priebke vive nel cuore e nella mente di ogni italiano che non può dimenticare un feroce assassino.

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