Gerusalemme, impiegato del consolato francese indagato per traffico di armi con Hamas

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Medio Oriente

Gerusalemme, impiegato del consolato francese indagato per traffico di armi con Hamas

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Un impiegato del consolato francese a Gerusalemme è finito in manette a causa di un suo presunto coinvolgimento in un traffico illecito di armi con terroristi palestinesi da Gaza alla West Bank.

A guidare l’inchiesta è stato lo Shin Bet secondo cui l’accusato “ha agito in cambio di benefici economici, di propria iniziativa e senza che i suoi superiori ne fossero a conoscenza”, sottolineando che:

“L’indagine ha dimostrato che i palestinesi nella Striscia di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est stavano contrabbandando armi negli ultimi mesi tra Gaza e la Cisgiordania con l’aiuto di un cittadino francese, dipendente del Consolato di Francia a Gerusalemme”.

All’impiegato è stato rimossa sua immunità diplomatica dal ministro estero francese. Decisione che ha permesso a Israele di interrogarlo presso il tribunale di Beer Sheva.

L’imputato è un autista che eseguiva regolarmente il percorso tra Gerusalemme e Gaza, arrestato al confine proprio con la Striscia, che avrebbe preso in consegna le armi da un palestinese della zona amministrata da Hamas e avrebbe utilizzato il veicolo consolare per eludere i controlli di sicurezza al valico di frontiera di Erez e contrabbandare 70 pistole e due fucili d’assalto.

L’episodio riporta a un accadimento simile avvenuto nel 2013 (allora con la Giordania), quando un impiegato francese sfruttando l’immunità diplomatica venne arrestato bordo del suo veicolo 150 chilogrammi d’oro, assegni per il valore di due milioni di dollari, centinaia di telefoni cellulari e 500 chilogrammi di tabacco.

Ma non solo, perché se rimandiamo le lancette dell’orologio indietro di 34 anni troviamo un altro “caso” analogo. Era l’estate del 1974 e il mondo era diviso dal predominio di due superpotenze che si sfidavano sotto l’ombrello della Guerra Fredda.  

Allora Monsignor Hilarion Capucci vicario patriarcale melchita di Gerusalemme, viene arrestato perché nel portabagagli della sua Mercedes vennero trovati dinamite, mitra, granate e munizioni varie destinate ai terroristi di Al Fatah per attentati contro i civili in Israele. 

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